Tasse, rivoluzione federalista
Affitti: anche la cedolare secca

Arriva la rivoluzione federalista per le tasse comunali. I proventi sugli affitti dal prossimo gennaio non saranno più tassati con l'Irpef: si potrà pagare – la scelta è un'opzione – un'aliquota fissa al 25%, ma la cosiddetta «cedolare» potrà scendere al 20% per i canoni «agevolati» nelle aree ad alta densità abitativa.

Per l'aliquota dell'attesa Imposta municipale unica (Imu) bisognerà invece attendere il 30 novembre e l'apposito decreto del ministro dell'Economia: l'unica certezza è che i Comuni potranno aumentare o diminuire il prelievo dello 0,3%, cioè del 3 per mille.

L'imposta, poi, si fa in due. Per la «prima» Imu bisognerà attendere il 2014: sarà pagata sul possesso degli immobili (escludendo le prime case) e anche sulle compravendite: in questo caso l'incasso, che finirà nelle casse dei Comuni, sarà del 3% per le prime case e del 7% su tutti gli altri cespiti. Ci sarà poi una seconda Imu, «facoltativa», che riunirà le attuali imposte sull'occupazione di suolo pubblico e sulle affissioni.

Immediate le critiche dal Pd. «Altro che imposta comunale unica, è in arrivo una mega-patrimoniale sugli investimenti immobiliari», commenta il il responsabile economico del Pd, Stefano Fassina.

«I milioni di famiglie che, con sacrifici, hanno comprato una seconda casa – aggiunge – avranno un colpo pesantissimo pari, in media, al raddoppio dell'Ici oggi versata, mentre chi ha miliardi investiti in titoli speculativi continuerà a pagare zero».

Ma ecco nel dettaglio le principali novità contenute in una bozza del decreto legislativo che oggi approda al Consiglio dei ministri.

IMPOSTE DEVOLUTE E FONDO - «Per realizzare in forma progressiva e territorialmente equilibrata – è scritto nella bozza – la devoluzione ai Comuni del fisco sugli immobili è prevista la creazione di un fondo della durata di 5 anni. Sarà alimentato, attraverso meccanismi diversi, con alcuni tributi: di registro e bollo; ipotecaria e catastale; Irpef sui redditi fondiari (senza il reddito agrario); tributi speciali catastali; tasse ipotecarie; cedolare secca sugli affitti.

LOTTA ALL'EVASIONE - Tutto il maggior gettito incassato per l'iscrizione al catasto degli «immobili fantasma» andrà ai Comuni mentre sale dal 33 al 50% la percentuale di «compartecipazione» sugli incassi della lotta all'evasione.

CEDOLARE VOLONTARIA - Dal 2011 le imposte sugli affitti si potranno pagare con una «cedolare secca». L'aliquota indicata nella bozza è del 25%, ma non sono esclusi ritocchi. Il nuovo tributo sarà volontario (per chi non ha reddito conviene per esempio pagare il 23% dell'aliquota Irpef più bassa) e assorbirà anche le imposte di bollo e quelle di registro che si pagano sui contratti di locazione. Il versamento è previsto con le stesse date della dichiarazione dei redditi e, in base al testo, sarebbe dovuto un acconto dell'85% sul 2011 (probabilmente da pagare già a fine anno) e del 90% nel 2012.
Dure sanzioni sono previste per chi dichiara importi inferiori al vero (non solo si paga di più ma viene considerata forfettariamente una durata di 4 anni) ma è anche stabilita un aliquota agevolata del 20% per i canoni agevolati nei Comuni ad alta densità abitativa.

L'IMU SI FA IN DUE - Non ci sarà una sola Imu ma due. La prima è definita «Imposta municipale propria», la seconda «Imposta municipale secondaria facoltativa». La prima – della quale non vengono indicate nella bozza né la percentuale né le detrazioni – deve essere decisa dal Consiglio comunale entro il 30 novembre 2013 e si applicherà dal 2014. L'aliquota sarà decisa dal ministro dell'Economia entro il prossimo 30 novembre e i Comuni potranno aumentare il prelievo dello 0,3%. Verrà pagata dai possessori di immobili, ma non si applica sulle prime case (pertinenze comprese). Si verserà in quattro rate: 31 marzo, 16 giugno, 30 settembre e 16 dicembre.

COMPRAVENDITE - A questa si aggiungerà una quota sui trasferimenti «tra vivi a titolo oneroso o gratuito, della proprietà di beni immobili»: il balzello in questo caso sarà del 3% per le prime case e del 7% sulle altre. Queste ultime aliquote potranno essere modificate dai Comuni a partire dal 2017.

L'IMU FACOLTATIVA - C'è poi l'imposta municipale secondaria facoltativa. Servirà a sostituire la tassa per l'occupazione di spazi e aree pubbliche, ma anche l'imposta sulla pubblicità e le pubbliche affissioni. Prima di essere applicata servirà una consultazione popolare e una delibera del Consiglio. Si pagherà in base ai metri quadrati occupati e alla durata dell'occupazione. Come l'altra Imu sarà indeducibile dalle imposte sui redditi.

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