Cotonificio Albini, i fili bianchi
coltivati anche sulle rive del Nilo

Il Cotonificio Albini entra nella coltivazione del cotone con due campi in Egitto, a Kafr el Sheikh nella regione del delta del Nilo, dove si coltivano i fili «più belli al mondo». Il gruppo era già presente in Egittocon la tessitura e da alcuni mesi con la tintoria filati, e ora è risalito a monte della filiera per controllare direttamente la materia prima. Le coltivazioni in Egitto per ora sono un contributo piccolo al fabbisogno del gruppo di Albino. Ma è soltanto un primo passo in prospettiva di un aumento dell'impegno produttivo.

Quest'anno sono attese circa 20 tonnellate di cotone e la prima stagione è stata utile anche per approvvigionarsi di semi: l'anno prossimo si potrebbe quadruplicare. L'operazione è stata condotta dal Cotonificio Albini con Modern Nile, trader di cotone in Egitto, e a Newcocot, filatura italiana nata in anni recenti e nella quale sono confluite le attività di realtà storiche, fra cui la Manifattura di Legnano.


Con il 70% del fatturato raccolto all'estero, il Cotonificio Albini sta riscontrando buoni risultati negli Usa, con aumenti dell'80%, ma anche in Asia. Il giro d'affari in Cina, complice la ricerca della creatività e della qualità italiana, è più che raddoppiato (più 120%). Bene anche il Sud Est asiatico: Malesia più 85%, Hong Kong più 71% e Singapore più 58%. A doppia cifra anche alcune piazze europee: Olanda più 36%, Germania più 18% e Francia più 15%.

Tra gli impegni di quest'anno c'è anche la realizzazione di un impianto fotovoltaico che viene installato sullo stabilimento di Mottola: un investimento da 1,8 milioni che darà indipendenza sul fronte energetico, dopo la realizzazione, negli anni scorsi, di impianti di cogenerazione ad Albino e Brebbia per 4 milioni circa.

Leggi di più su L'Eco in edicola martedì 7 settembre

© RIPRODUZIONE RISERVATA