Malvestiti: «Artigianato in difficoltà
Consumi deboli, vendite ridotte»

«Anche tra luglio e settembre prosegue a Bergamo la fase di ripresa dopo la più lunga recessione del dopoguerra. Ma il miglioramento del ciclo non è consolidato, non riguarda tutti i settori della nostra economia e mostra qualche segno di rallentamento, anche se meno accentuato rispetto alla media regionale».

E' quanto afferma il Presidente della Camera di Commercio Giovanni Paolo Malvestiti sui risultati delle indagini congiunturali su industria, artigianato, commercio e servizi in provincia di Bergamo nel terzo trimestre 2010.

«Nell'industria manifatturiera la produzione aumenta del +0,9% nel trimestre e del +5,8% su base annua. Nell'artigianato manifatturiero la variazione è del -2,2% nel trimestre e del +1,9% anno su anno. Se la produzione è in recupero, pur con differenze tra grandi e piccole imprese, i consumi sono invece ancora stagnanti. Il volume d'affari su base annua è in calo a Bergamo, come nel resto della Lombardia, nel commercio (-0,5%, ma con un recupero nel settore non alimentare) e nei servizi (-1,6%). Le produzioni manifatturiere hanno beneficiato del traino dell'export e di un risveglio della domanda di beni d'investimento».

«Tra gennaio e luglio del 2010 l'export di Bergamo ha sfiorato 6.737 milioni di euro con un incremento – conseguito soprattutto sui mercati dell'Unione Europea - dell' 11,8% sui primi sette mesi del 2009. La dinamica della produzione nella nostra industria nel corso dei tre mesi estivi risulta tuttavia in decelerazione rispetto ai trimestri precedenti. E anche il confronto anno su anno è meno brillante rispetto alla scorsa indagine. Può avere influito il recente rafforzamento del cambio dell'euro sul dollaro e il venir meno sul mercato interno degli incentivi all'acquisto di automobili e all'investimento in macchinari».

«E non bisogna dimenticare che i dati del trimestre estivo sono meno affidabili per via della stagionalità - continua Malvestiti -. Ma è probabile che il rallentamento rientri nella “nuova normalità” di una ripresa che non possiamo dare per scontata perché gli squilibri nell'economia globale sono molto forti (i paesi asiatici ed emergenti sono in forte crescita, gli USA stanno rallentando e in Europa c'è una divaricazione tra la Germania e gli altri principali Paesi), il bilanciamento tra politiche monetarie e fiscali è difficile e il percorso per risalire dal fondo della recessione è ancora lungo e non al riparo da rischi. Ci aspettiamo che anche nell'ultimo trimestre dell'anno la ripresa prosegua ma senza grande slancio: gli ordinativi acquisiti dalle imprese sono anch'essi in decelerazione e le previsioni degli imprenditori sono prudenti, anche se l'ottimismo è prevalente. Sul versante dell'occupazione la situazione resta difficile ma i segnali non sono tutti uniformemente negativi: l'utilizzo della Cassa integrazione si sta riducendo, il deflusso di addetti sta rallentando nell'industria e ha registrato una piccola inversione di tendenza nell'artigianato».

«Come Camera di Commercio - conclude Malvestiti - ci prepariamo a fronteggiare una situazione di eterogeneità nelle reazioni delle imprese alla crisi: l'artigianato è ancora in difficoltà e rispetto ad un anno fa vede ridursi il numero complessivo delle imprese registrate; continua la crisi per l'edilizia e per le produzioni e i servizi connessi; la debolezza dei consumi tiene basse le vendite nel commercio, nella ristorazione e in molti servizi alle persone. Allo stesso tempo la nostra economia può trarre consistenti vantaggi dall'ampliamento della domanda internazionale ai nuovi consumi e mercati emergenti facendo leva su innovazione e qualità e quindi sullo sviluppo di beni e servizi ad alto valore aggiunto. Anche in questo senso, l'accesso al credito per tutte le imprese, il sostegno ai Consorzi fidi restano prioritari per garantire la sopravvivenza e la competitività del nostro sistema economico locale».

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