La Lombardia per gli artigiani
Fondi per internazionalizzare

È di un milione e mezzo di euro la cifra che Regione Lombardia, attraverso un bando, mette a disposizione per progetti finalizzati alla realizzazioni di percorsi di internazionalizzazione di imprese artigiane e aggregate.

È di un milione e mezzo di euro la cifra che Regione Lombardia, attraverso un bando, mette a disposizione per progetti finalizzati alla realizzazioni di percorsi di internazionalizzazione di imprese artigiane e aggregate.

L'operazione attivata dall'Assessorato all'Industria e all'Artigianato si articola in due fasi. La prima consiste in un concorso di idee attraverso il quale si intendono raccogliere le idee-progetto più significative di quegli imprenditori che si organizzano per affrontare in maniera collettiva i mercati internazionali.

La seconda si sviluppa attraverso l'attuazione del progetto esecutivo, se valutato positivamente. Tra le attività che possono essere finanziate c'è la promozione dell'immagine attraverso siti internet, company profile e cataloghi di presentazione delle aziende, oltre che studi di organizzazione delle reti di distribuzione. E ancora: iniziative di promozione e organizzazione di eventi, incontri con imprenditori da realizzarsi in Lombardia.

«Con questo nuovo bando - ha detto il vicepresidente Andrea Gibelli - vogliamo ancora una volta sostenere l'internazionalizzazione e il 'fare sistema', elementi a mio avviso fondamentali in questo momento per uscire dalla crisi e vincere le sfide di un mercato globale. E' assolutamente necessario infatti che le piccole imprese, insieme alle grandi, trovino forme di aggregazione che consentano loro di aumentare il grado di competitività».

Il vicepresidente, in partenza per una missione in Cina, ha garantito che accompagnerà nel continente asiatico «gli imprenditori che vogliono vincere la sfida dell'internazionalizzazione. Chi fa impresa considera non solo casa nostra un mercato per i cinesi, ma la stessa Cina una possibilità di forte sviluppo di tante eccellenze lombarde e ritiene dunque il mercato cinese una risorsa».

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