Bodega lascia Confindustria
Pigna forse ci ripensa

Si fa meno netto lo strappo della Pigna da Confindustria Bergamo. Dopo l'annuncio dell'addio del presidente Jannone, la lettera di dimissioni non è mai pervenuta. Più definitivo sembra invece il distacco da Confindustria della Bodega.

Si fa meno netto lo strappo della Pigna da Confindustria Bergamo. A distanza di tre settimane dall'annuncio dell'addio del presidente Giorgio Jannone, la lettera di dimissioni non è mai pervenuta nella sede degli industriali.

«Confermo - ammette Jannone - è verissimo, la lettera di dimissioni non è stata inviata, ma per un motivo tecnico che Confindustria Bergamo conosce benissimo. L'iscrizione a Confindustria è infatti biennale e quindi, per la Pigna, scadrebbe alla fine del 2012. Non ha dunque senso dimettersi formalmente oggi».

Ma non è solo una questione tecnica. La Pigna sta seguendo l'evolversi della situazione all'interno di Confindustria. Sbattuta la porta, resta aperto uno spiraglio.

«La decisione di lasciare Confindustria - spiega il parlamentare del Pdl - è comunque presa, anche se sono del parere che, quando si apre un dibattito, è utile che tutti cerchino di confrontarsi per cercare una soluzione ai problemi posti”. Più definitivo di quello della Pigna, sembra invece il distacco da Confindustria di un'altra azienda bergamasca, la Bodega di Cisano Bergamasco che, il 30 settembre, si è dimessa da Confindustria Lecco (l'azienda è iscritta all'associazione lecchese dato che la sede legale dell'azienda è a Lecco e lo stesso patron Carlo Bodega è lecchese). Dissenso sulla linea della presidente Marcegaglia e costi troppo elevati di adesione (27.700 euro annui) hanno spinto l'azienda di Cisano a mollare Confindustria.

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