Luci su Fiorello e Paul McCartney
Ci pensa la Clay Paky di Seriate

Quando Paul McCartney, a ridosso del nuovo tour 2011, decise che era giunto il momento di arricchire l'impianto luminoso dei suoi concerti con innovativi effetti laser, il suo light designer Roy Bennet non ebbe dubbi: bisognava rivolgersi alla Clay Paky di Seriate.

Quando Paul McCartney, a ridosso del nuovo tour 2011, decise che era giunto il momento di arricchire l'impianto luminoso dei suoi concerti con innovativi effetti laser, il suo light designer Roy Bennet non ebbe dubbi: bisognava rivolgersi alla Clay Paky di Seriate. Sono serviti circa 90 proiettori per avvolgere il pubblico in una enorme gabbia di luci. Un effetto che i fans dell'ex Beatles hanno potuto ammirare durante la tappa milanese dello scorso 27 novembre.

Sotto i riflettori della ditta bergamasca, nota a livello mondiale nel settore dei sistemi di illuminazione, è finito anche Fiorello con il suo ultimo show su Rai 1. «Il più grande spettacolo dopo il weekend» ha chiuso i battenti lunedì scorso riscuotendo un enorme successo grazie anche a un centinaio di proiettori della Clay Paky (50 Sharpy e altrettanti Spot Hpe) che il direttore della fotografia Rai Pino Quini ha espressamente richiesto per il palcoscenico dello Studio 5, uno dei più grandi fra quelli allestiti a Cinecittà.

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