Aziende, i tassi Ue sono in calo:
ma i prestiti costano più cari

Il costo del denaro è risalito ai livelli di inizio 2009 per le imprese manifatturiere bergamasche, secondo la mensile rilevazione del gruppo piccola industria di Confindustria Bergamo. È diventato più oneroso di oltre mezzo punto rispetto a un mese prima.

Il costo del denaro è risalito ai livelli di inizio 2009 per le imprese manifatturiere bergamasche, secondo la mensile rilevazione del gruppo piccola industria di Confindustria Bergamo. Tra fine ottobre e fine novembre, quando non era ancora avvenuto l'ultimo taglio (14 dicembre) di un quarto di punto che ha riportato al minimo storico dell'1% il tasso di riferimento della Banca centrale europea, ma era già avvenuto il primo (3 novembre), sempre di un quarto di punto, il costo dei prestiti per una piccola impresa bergamasca è diventato più oneroso di oltre mezzo punto rispetto a un mese prima.

Nonostante il principale tasso di mercato, l'Euribor 3 mesi lettera, si sia ridotto nella media del mese all'1,516%, rispetto all'1,597% di ottobre, per le imprese non ci sono stati particolari effetti benefici. Anzi, il tasso medio è aumentato in un mese di 60 centesimi sia per i prestiti di conto corrente (al 7,5% dal 6,9% di fine ottobre), sia per lo sconto salvo buon fine (al 4% dal 3,4% di un mese prima).

In aumento anche i tassi massimi praticati alla clientela più a rischio, che salgono di mezzo punto, al 12,5% dal 12% di un mese fa, per quanto riguarda i conti corrente, mentre sono rimasti confermati al 7% per lo sconto salvo buon fine. E ancora maggiore è stato l'incremento per i prestiti alla migliore clientela, dato che il tasso minimo sul conto corrente è stato rilevato in aumento di oltre un punto percentuale (4,7% rispetto al 3,65% di un mese prima) e di mezzo punto per lo sconto salvo buon fine (al 2,2% da precedente 1,7%).

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