Agricoltura, deroga nitrati
Favorevoli oltre 1000 aziende

Pronte a scommettere sulla deroga alla Direttiva Nitrati ci sono 1033 aziende agricole lombarde, di cui 950 sono allevamenti. È questo il totale delle domande di deroga che sono pervenute entro il 15 febbraio.

Pronte a scommettere sulla deroga alla Direttiva Nitrati ci sono 1033 aziende agricole lombarde, di cui 950 sono allevamenti. A conti fatti, secondo i dati della Direzione generale Agricoltura, è questo il totale delle domande di deroga che sono pervenute entro il 15 febbraio, scadenza imposta dall'Unione Europea.

Con la deroga viene introdotta la possibilità di innalzare, nelle zone vulnerabili ai nitrati di origine zootecnica, la quantità di azoto spandibile sui campi da 170 a 250 kg/ha l'anno.

"A differenza di altre regioni più fredde ad accogliere la deroga come un'opportunità, - ha commentato l'assessore regionale all'Agricoltura Giulio De Capitani -, la risposta lombarda può considerarsi un record assoluto. Quello dei nitrati è un problema che, in Lombardia, e in particolare in pianura, dove si concentrano la maggior parte degli allevamenti, è particolarmente sofferto. Con oltre 1000 domande, le nostre aziende zootecniche ci stanno dicendo che non vogliono privarsi di questa opportunità".

"Non è una strada in discesa - ha spiegato l'assessore -. L'applicazione della deroga impone alle aziende agricole anche nuovi e impegnativi vincoli, necessari a garantire la massima tutela delle acque. La presentazione della domanda è quindi solo un primo passo, ma conferma che la volontà dei nostri allevatori è quella di provare a sperimentare la deroga nella gestione degli effluenti. Un risultato di cui essere soddisfatti e che premia soprattutto lo sforzo notevole che abbiamo condotto sul fronte dell'informazione".

"Dallo scorso novembre - ha concluso De Capitani -, oltre ai canali di comunicazione istituzionali, abbiamo promosso molti incontri sul territorio per spiegare le novità normative entrate in vigore con la deroga. Anche grazie alla preziosa collaborazione delle Province, delle Organizzazioni professionali, dell'Associazione Regionale Allevatori (ARAL), di Ersaf e dell'Università di Milano abbiamo aiutato i nostri agricoltori a fare luce sugli aspetti più complessi".

I tempi di applicazione non sono immediati. Le aziende hanno tempo fino a giugno per presentare il piano di fertilizzazione e realizzare gli interventi tecnici necessari per adeguarsi ai nuovi criteri.

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