La Fiom-Cgil contro il governo
Da martedì due ore di sciopero

A partire da martedì 20 marzo, si terranno almeno 2 ore di sciopero in tutti i luoghi di lavoro, con modalità regolate dalle Rsu e dalle strutture territoriali: lo ha deciso il voto del Comitato Centrale nazionale della Fiom-Cgil.

A partire da martedì 20 marzo, si terranno almeno 2 ore di sciopero in tutti i luoghi di lavoro, con modalità regolate dalle Rsu e dalle strutture territoriali: lo ha deciso il voto del Comitato Centrale nazionale della Fiom-Cgil che ha approvato all'unanimità l'ordine del giorno presentato dal segretario Landini a nome di tutta la segreteria nazionale.

Nel documento finale del Comitato centrale Fiom-Cgil si legge che: «Il Comitato centrale giudica negativamente le proposte avanzate dal Governo in materia di mercato del lavoro perché: non cancella le tante forme di lavoro precario che hanno svuotato di significato il Contratto a tempo indeterminato e fatto dell'Italia il paese più precario d'Europa; cancella la Cig per cessazione di attività e la mobilità proponendo un modello di ammortizzatori che nei fatti riduce complessivamente le tutele, non determina una reale universalità nel sostegno al reddito, si fonda su un sistema puramente assicurativo e non prevede alcun intervento a carico della fiscalità generale; smantella, in modo inaccettabile, il diritto al reintegro previsto dall'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori in caso di licenziamento senza giusta causa e apre, quindi, alla libertà di licenziamento».

Il Comitato centrale riafferma la necessità di un'intesa che riduca realmente la precarietà, cancellando forme di lavoro indecenti quali ad esempio il lavoro a chiamata e le finte collaborazioni, che estenda realmente e universalmente gli ammortizzatori sociali a tutte le forma di lavoro e a tutte le tipologie d'impresa e che sperimenti forme di reddito di cittadinanza. Occorre garantire l'accesso alla pensione per tutte le persone coinvolte in accordi di ristrutturazione e di crisi e ripristinare la legge che impedisce le dimissioni in bianco.

Il Comitato centrale respinge ogni manomissione all'articolo 18, del resto affermato anche dal documento del Direttivo nazionale della Cgil del 27 febbraio e riconferma quale unica disponibilità al confronto la proposta per una riduzione dei tempi dei processi. A sostegno di quanto scritto e, dice ancora il Documento Finale, «in coerenza e in continuità con le ragioni dello sciopero generale del 9 marzo e della mobilitazione già in corso in queste ore, il Comitato centrale proclama a partire da martedì 20 marzo almeno 2 ore di sciopero da effettuarsi in tutti i luoghi di lavoro, con modalità decise dalle Rsu e dalle strutture territoriali».

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