Novem, sindacati in Germania
La solidarietà del mondo politico

La vertenza Novem prende una piega europea. I sindacati presto si trasferiranno in Germania presso la sede a Vorbach per aprire il Cae, Comitato aziendale europeo, in modo da discutere le problematiche relative agli esuberi di tutte le aziende Novem sparse in Europa.

La vertenza Novem prende una piega europea. Nei primi quindici giorni di aprile, i rappresentanti dei sindacati si trasferiranno in Germania presso la sede principale a Vorbach per intavolare il Cae, Comitato aziendale europeo, in modo da discutere le problematiche relative agli esuberi di tutte le aziende Novem sparse in Europa.

Questa mattina intanto presso la sede di Bagnatica, parlamentali ed altri esponenti politici bergamaschi hanno portato la loro solidarietà agli operai. Una presenza massiccia di autorità, ma è spiccata soprattutto l'assenza di qualsiasi esponente del Pdl.

All'incontro hanno preso parte - fra gli altri - i parlamentari Pezzotta, Sanga e Stucchi, oltre a Gabriele Riva e Matteo Rossi, Nicola Gritti segretario provinciale Udc, Gino Gelmi del Sel, Francesco De Lucia del Psi, Mario Barboni del Pd.

Tutti hanno manifestato la loro vicinanza agli operai e alle loro famiglie e al tempo stesso hanno esortato tutti a rimanere uniti, evidenziando che negli ultimi incontri si sono registrati alcune piccole aperture da parte dell'azienda Novem. Le trattative restano dunque più che mai vive. Molti confidano in un esito positivo dell'incontro in Germania, intanto gli operai tengono alta la guardia. E la protesta.

«Oggi la politica orobica ha fatto un bagno di umiltà, perché ha incontrato sui cancelli dell'azienda gente che vive con 1.000 euro al mese e sta lottando con tutte le forze per difendere il proprio posto di lavoro» hanno commentato Ivan Comotti della Fillea-Cgil e Gabriele Mazzoleni della Filca-Cisl di Bergamo.

«A dispetto di chi critica l'interlocuzione tra mondo del lavoro e mondo politico, la politica rimane per le Rsu e per le organizzazioni sindacali lo strumento democratico per risolvere i problemi, da affrontare tutti insieme, perché se li si risolve individualmente capiterà sempre che chi ha la fortuna di disporre di più mezzi troverà una soluzione e sarà più forte, mentre gli altri subiranno sempre le situazioni, senza protezioni sociali. I rappresentanti della politica orobica si sono dichiarati disponibili a qualsiasi confronto a qualsiasi livello istituzionale affinché, una volta trovato un accordo sindacale, lo si ratifichi nelle varie sedi istituzionali con l'obiettivo primario che la multinazionale non abbandoni l'Italia».

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