Tensioni tra Bombassei e Squinzi
Situazione tesa, rischio rottura

Situazione tesa, «al limite della rottura», in Confindustria tra il presidente designato Giorgio Squinzi, che giovedì presenterà alla Giunta squadra e programma, e il candidato uscito sconfitto di misura dal voto del 22 marzo, Alberto Bombassei.

Situazione tesa, «al limite della rottura», in Confindustria tra il presidente designato Giorgio Squinzi, che domani presenterà alla Giunta squadra e programma, e il candidato uscito sconfitto di misura dal voto del 22 marzo, Alberto Bombassei. Le prove di dialogo degli ultimi giorni, conclusesi sabato scorso in quello che era stato definito un incontro «costruttivo e collaborativo», hanno lasciato il campo nelle ultime ore a un nuovo 'gelò tra le parti, col rischio evidente di arrivare al voto di domani di nuovo in ordine sparso e non con l'unanimità che si sperava. E dal presidente uscente Emma Marcegaglia arriva un appello affinchè «tutti abbiamo a cuore il bene e l'unitarietà dell'associazione: continuo ad essere speranzosa ed ottimista che alla fine non prevarranno le richieste dei singoli ma la logica dell'unità».

«Io continuo a pensare che problemi come la vicepresidenza o cose di questo tipo si risolvano», aggiunge. A dividere il patron della Mapei dal numero uno della Brembo non ci sono più solo questioni "programmatiche" - anzi superate con la creazione del comitato per la Riforma affidato all' industriale bergamasco Carlo Pesenti - ma la composizione della squadra di presidenza. Il «perno della discordia», secondo i tam tam, ruota intorno alla casella delle Relazioni industriali, la poltrona occupata negli ultimi 8 anni proprio da Bombassei, che l'imprenditore bergamasco, secondo le voci, avrebbe voluto affidare ad un uomo della sua corrente 'Impresa al centrò: Stefano Parisi, ex dg di Confindustria ai tempi di D'Amato e attualmente presidente di Confindustria digitale. Voci che hanno indotto lo stesso Parisi a chiamarsi fuori ufficialmente nel corso della giornata: «Tale candidatura non è mai sussistita ed è quindi completamente falso che possa aver mai rappresentato una condizione di consenso alla formazione della nuova squadra di presidenza» spiega. Alla vigilia del delicato confronto in Giunta (domattina alle 10) la situazione resta dunque in stallo, «abbastanza tesa - spiegano gli uomini che seguono da vicino le trattative - e al momento non pare ci siano spazi per arrivare ad un accordo».

Tra l'altro, lamenta la cordata minoritaria, «finora non siamo ancora riusciti ad avere il programma. Non è un problema solo di nomi, dal momento che su molte caselle aveva prevalso lo spirito di condivisione. Al momento invece la situazione appare compromessa». Tradotto, domani Squinzi si troverà a dover sottoporre squadra e programma agli imprenditori di Giunta (187 membri) con i pro e i contro che la situazione ha prodotto, quindi correndo il rischio di una maggioranza risicata, fotocopia del voto del 22 marzo (93 a 82). Squinzi può comunque contare sull'appoggio della componente veneta, garantita dalla presenza in squadra di Andrea Bolla e Stefano Dolcetta. Risolto il nodo della creazione «ad hoc» di un Comitato per la riforma di Confindustria (sollecitata da Bombassei) che, come detto, sarà presieduta da Carlo Pesenti, per le altre caselle si danno per certi i nomi di Aurelio Regina (Unindustria), Ivan Lo Bello (Sicilia), Gaetano Maccaferri (Emilia Romagna), Antonella Mansi (Toscana), oltre ai già citati veneti Bolla (Verona) e Dolcetta (Vicenza), quest'ultimo - vicepresidente di Federmeccanica - il candidato di Squinzi alle Relazioni industriali. Squinzi inoltre avrebbe sondato in queste ore la disponibilità del piemontese Gianfranco Carbonato (presidente di Torino), anche alla luce dell'uscita di Fiat da Confindustria, ottenendo una disponibilità di massima. Quasi certo poi l'ingresso dell' amministratore delegato dell'Enel, Fulvio Conti, a cui potrebbe toccare la delicata delega del Centro Studi. Conferma in vista poi per Diana Bracco, Aldo Bonomi e Antonello Montante. Per il Sud la scelta cadrà su Alessandro Laterza (Bari).

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