L’Italcementi affronta il mare con una nave propria

L’Italcementi affronta il mare e lo fa nel vero senso del termine. Per il trasporto del cemento, infatti, utilizzerà anche una nave: la Turbocem di sua proprietà. La nave ha una stazza lorda di 3.779 tonnellate e una portata di 5.500 tonnellate di carico, e sarà utilizzata prevalentemente nel Mediterraneo e nel Mar Nero.

La decisione di avere una nave propria e non ricorrere al nolo è stata dettata dal difficile mercato dei noli marittimi che nel giro di un paio d’anni ha visto lievitare i prezzi fino a raddoppiare.

«Partiamo con una nave di dimensioni contenute, dalla portata di 5.500 tonnellate - spiega il consigliere delegato di Italcementi, Carlo Pesenti - stiamo pensando ad un’altra di dimensioni superiori, da 30/40 mila tonnellate per affrontare l’oceano Atlantico e i trasporti verso l’America. Poi vedremo. Questa in ogni caso è un pietra miliare per il gruppo che entra in una nuova avventura con la quale crea valore economico, ma soprattutto valore intangibile di conoscenza per le persone che vi lavorano».

La «Turbocem» è la seconda nave del gruppo infatti la controllata americana Essroc ne utilizza già una che opera sul bacino dei grandi laghi. Il progetto, avviato alla fine del 2003, ha visto un investimento intorno ai 6,5 milioni di euro finanziato da Mediocredito Centrale. La «Turbocem» è la nave cementiera tecnologicamente più avanzata al mondo. È autoscaricante in grado di mettere in un silo 300 tonnellate di cemento l’ora e di riempire un camion da 30 tonnellate in 20 minuti.

La turbonave, che è lunga 92,8 metri e larga 17, è stata allestita ai cantieri Van Aalst di Dordrecht, in Olanda, dove è stata varata, con madrina Federica Pesenti, moglie di Carlo Pesenti. Lunedì il suo primo carico di cemento e la partenza per la prima crociera alla volta di Malaga.

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