Immobili industriali, la crisi non ferma la domanda: più acquisti che affitti

Dopo il calo registrato l’anno scorso, i prezzi relativi a locazioni e vendite di immobili industriali hanno registrato una sostanziale tenuta nel periodo gennaio ottobre 2005, restando in linea con i valori già espressi nell’ultimo listino dei prezzi degli immobili.

Si confermano alcuni rilievi già emersi nell’ultimo anno: la domanda per capannoni di medio/piccole dimensioni resta limitata rispetto ad anni fa, a causa del ristagno dell’economia che penalizza maggiormente le imprese di più piccole dimensioni e in fase di start up.Esiste poi una discrepanza tra domanda e offerta. Chi vuole comprare cerca immobili ben serviti e costruiti secondo criteri di modernità, soprattutto per l’area da destinare ad uffici direzionali, mentre l’offerta del mercato presenta molto spesso peculiarità e standard di minore pregio.

Sono le medie/grandi aziende che vivacizzano in maniera significativa il mercato degli immobili di medio/grande taglio, la cui domanda influisce maggiormente sui volumi transati.

La tendenza che emerge è la maggiore propensione all’acquisto dell’immobile piuttosto che la locazione, in parte per le sempre buone condizioni dei tassi di interesse, sebbene ci siano avvisaglie di futuri ritocchi verso l’alto, e in parte per la percezione di coronamento del successo imprenditoriale che l’imprenditore bergamasco assegna all’acquisto della sede dell’attività.

Le zone di maggior richiesta per i capannoni sono la prima fascia periferica e la zona di espansione verso Bergamo sud che garantisce un buon collegamento con la viabilità di alto scorrimento.

Un segmento significativo di richieste provengono dal settore dell’autotrasporto, che sempre più spesso richiede ampi spazi di superficie coperta e scoperta per la logistica. Questo settore esprime necessità di decentrare e si scontra con la scarsa offerta di capannoni nella prima fascia periferica. L’eccesso di domanda favorisce quindi la richiesta di locazione di immobili in provincia, sia pur servita come viabilità, che garantisce una maggiore libertà gestionale.

Si può concludere affermando che il mercato dell’immobile industriale nella nostra provincia, nonostante la indubbia crisi economica che ha colpito alcuni settori, tiene per valori e per volumi complessivi trattati e si può quindi definire stabile.

I valori attesi per l’anno in corso vedono un aumento contenuto dei valori di compravendita per l’hinterland tra l’1,5 e il 2,5% e tra l’1 e 1,2% in provincia.

Stabili i valori di locazione che per l’hinterland sono attesi tra l’0,4 e +0,6% mentre in provincia tra 0,8 e 1,2%. Per il nuovo anno la previsione è di un consolidamento della ripresa sia pure con tassi contenuti (2- 2,5%).

(29/1172005)

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