Nei call center l'effetto crisi:
più laureati in «parcheggio»

Aumentano i giovani laureati che lavorano nei call center. Centax Telecom ne è un esempio: prima lavoravano nella società di customer relationship management di via Pignolo fino alla laurea, poi se ne andavano. Ora il periodo di attesa va spesso oltre l'anno.

Aumentano i giovani laureati che lavorano nei call center. Centax Telecom ne è un esempio: la società di customer relationship management (servizio di gestione relazione con i clienti per via telefonica e piattaforme digitali) di via Pignolo nel 2011 ha fatturato 4,5 milioni di euro, con un incremento significativo di personale che dopo anche un anno dal conseguimento della laurea rimane in azienda. E non è un caso isolato nel settore. A questo fenomeno si accompagna una richiesta di lavoro cresciuta esponenzialmente, il triplo rispetto a due anni fa.

La crisi e la difficoltà attuale di trovare un lavoro in linea con il proprio percorso di studio «hanno fatto sì che si sia notevolmente allungato il periodo di permanenza dei nostri dipendenti – spiega Dario Tognazzi, amministratore delegato di Centax Telecom -: fino ad un paio di anni fa, infatti, capitava che dopo la laurea tanti trovassero subito un lavoro più adeguato al titolo di studio conseguito, adesso il periodo di attesa va spesso oltre l'anno».

L'azienda bergamasca non è un call center generico: la definizione più corretta è quella di contact center qualificato, un servizio di assistenza e supporto telefonico e informatico ai propri clienti (mondo bancario, industriale e grande distribuzione).

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