Società create con un euro
In pochi mesi sono già 40

Basta un euro di capitale sociale per avviare le nuove società a responsabilità limitata semplificata (Srls), che devono essere costituite rigorosamente da giovani con meno di 35 anni. Forse anche troppo semplificata secondo gli addetti ai lavori.

Basta un euro di capitale sociale per avviare le nuove società a responsabilità limitata semplificata (Srls), che devono essere costituite rigorosamente da giovani con meno di 35 anni. Forse anche troppo semplificata secondo gli addetti ai lavori.

A tre mesi dall'entrata in vigore della normativa, infatti, la nuova forma di società viaggia ancora tra luci ed ombre. Al Registro delle imprese di Bergamo, comunque, al momento ne risultano iscritte una quarantina.

Il costo d'avviamento è pari a zero o quasi: l'iscrizione al Registro imprese è esente da diritti di bollo e segreteria e non sono dovuti onorari notarili, ma permangono le spese di imposta di registro e i diritti annuali della Camera di commercio, i tributi per l'apertura della partita Iva, le tasse di concessione governativa per la vidimazione dei libri sociali obbligatori. Ma paradossalmente proprio il vantaggio di poter contare su una start up che richiede un capitale sociale minimo e costi di partenza ridotti corre il rischio di trasformarsi in un boomerang.

A segnalarlo è il presidente del Consiglio notarile di Bergamo, Pier Luigi Fausti: «Il capitale sociale pari a 1 euro (e comunque inferiore a 10.000 euro) previsto per questo tipo di società potrebbe rappresentare una difficoltà all'accesso al credito, con la conseguente necessità per i soci di prestare garanzie o fideiussioni personali e con buona pace della responsabilità limitata. Occorre inoltre sottolineare che, a fronte di un risparmio iniziale di circa 800/900 euro in sede di start up, seguiranno una serie di spese periodiche a cui la società non potrà sottrarsi nella sua vita successiva e che non sono in alcun modo esonerate né scontate».

Precisato questo è evidente che anche dai notai viene considerata positivamente la nascita di uno strumento snello ed essenziale per agevolare l'iniziativa economica associata dei giovani, cui interessa «partire» in tempi rapidi. Il passaggio dal notaio rimane dunque obbligatorio e al Consiglio del notariato spetta il compito sia di vigilanza sulla corretta applicazione della normativa sia sul monitoraggio degli esiti, che dovranno essere pubblicati periodicamente sul sito istituzionale della categoria.

Tutti i dettagli su L'Eco di Bergamo del 9 dicembre

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