Credito Bergamasco, premio aziendale
Sindacati: brusca frenata delle trattative

«Brusca battuta d'arresto - lo dicono i sindacati in questo comunicato - nella trattativa sul Premio Aziendale al Credito Bergamasco. Nonostante la conferma dell'andamento positivo dell'azienda bergamasca partecipata dal Banco Popolare, che si traduce in un aumento del 10% del dividendo agli azionisti, che passa da 0,50 a 0,55 euro, la proposta presentata alle Oo.Ss. Fiba Cisl, Fisac Cgil e Uilca, prevede una riduzione netta del 30% del premio aziendale per l'esercizio 2012».

«Una proposta inaccettabile - continuano i sindacati - che vuole mortificare il contributo determinante dei dipendenti che ancora una volta si trovano a fare i conti con una proprietà che è disposta a lasciargli solo le briciole dopo essersi accaparrata la sontuosa portata dell'utile. La proposta dell'azienda, arrivata dopo alcuni mesi di stallo nella trattativa, durante i quali non sono state minimamente prese in considerazione le richieste di parte sindacale (determinazione del premio mediando il rendimento lordo operativo con l'andamento di raccolta e impieghi oltre all'inserimento di correttivi per le partite straordinarie), è stata rigettata dalle Oo.Ss. che hanno sottolineato come, proprio sul nostro territorio, si siano verificati risultati aziendali (Same e Tenaris Dalmine) riconosciuti con premi di produttività significativi attestando i livelli di eccellenza delle aziende bergamasche».

«La scelta del Credito Bergamasco di proporre una drastica riduzione del premio aziendale (importo che a conti fatti compenserebbe l'aumento del dividendo agli azionisti) a fronte di risultati assolutamente positivi mortifica il lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori che da anni fanno della banca orobica, un'azienda di spicco nel panorama bancario con un core tier one (indice di patrimonializzazione, utili accantonati e prodotti dai dipendenti) del 25% risultato più unico che raro nel settore bancario italiano, anche in uno scenario di crescente difficoltà. Risultati raggiunti con un massiccio ricorso al lavoro straordinario che per il 2012 si attesta ad un monte ore equivalente al lavoro annuo di circa 80 dipendenti, posti di lavoro che mancano all'appello nel conto degli organici, ma che soprattutto mancano all'appello nei territori di insediamento della Banca tanto più nella attuale situazione di elevata disoccupazione giovanile. In ogni caso lavoro fatto con il consueto sacrificio dei dipendenti in servizio».

«Le Oo.Ss. ritengono che il lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori del Credito Bergamasco meriti il giusto riconoscimento e hanno annunciato prossime iniziative a sostegno della vertenza in atto».

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