Industria, gelo sulla produzione
Rallentamento anche per l'estero

Nel primo trimestre dell'anno il gelo torna a farsi intenso. La produzione industriale scende del 2,3% rispetto al trimestre precedente e del 4,5% su base annua. Il segnale più preoccupante è l'andamento delle vendite oltre confine.

Il lumicino che si era acceso alla fine del 2012 si è già spento. Il rallentamento della caduta (il meno 1,1% tendenziale aveva fatto ben sperare) è un ricordo. Nel primo trimestre dell'anno il gelo torna a farsi intenso. La produzione industriale scende del 2,3% rispetto al trimestre precedente e del 4,5% su base annua, sesta variazione negativa consecutiva. Il dato tendenziale è peggiore della media regionale del 3,4% e solo Sondrio e Milano crollano di più.

L'occupazione è sempre in rosso, nonostante i primi tre mesi dell'anno siano un periodo favorevole per le nuove assunzioni, e le prospettive restano negative.

Le attese delle industrie sono improntate al pessimismo, con previsioni ancora in calo per produzione, domanda interna e soprattutto per l'occupazione. Con la contrazione del reddito disponibile, inevitabili i contraccolpi sui consumi: il commercio al dettaglio vede scendere il giro d'affari del 6,2% su base annua.

La recessione dunque si aggrava, sottolinea la nota dell'ufficio studi della Camera di commercio. E se le difficoltà del mercato interno sono note, il segnale più preoccupante è l'andamento delle vendite oltre confine, da sempre ancora di salvataggio della nostra industria. Per la prima volta il fatturato estero scende più di quello interno su base trimestrale: meno 0,9% contro meno 0,4%.

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