Dai costumi alla camicia no stiro
Ecco i bergamaschi a Pitti Uomo

Perofil con la linea mare, Bagutta con la camicia che non si stira, Capobianco con le polo alla frutta e Scaglione che, oltre all'Uomo, sarà anche ai Filati. Al via la  84ª edizione di Pitti Uomo che apre martedì 18 giugno e chiude il 21 giugno.

Perofil con la linea mare, Bagutta con la camicia che non si stira, Capobianco con le polo alla frutta e Scaglione che, oltre all'Uomo, sarà anche ai Filati. Al via la  84ª edizione di Pitti Uomo che apre martedì 18 giugno e chiude il 21 giugno.

Curiosa la presentazione di Perofil: immaginatevi quindici giocatori di rugby professionisti indossare i panni di guerrieri Maori e improvvisare una partita nel bel mezzo della Fortezza da Basso in quel di Firenze. L'urban performance andrà in scena martedì pomeriggio quando appunto l'azienda bergamasca debutterà nell'abbigliamento da spiaggia con il nuovo marchio Hawaiki-New Zeland. Parliamo di capi per uomo e donna: costumi da bagno, boxer, bermuda e T-shirt.

E Perofil non sarà l'unico a presentare novità: nuova linea infatti per Bagutta, il brand di camicie guidato dal bergamasco Antonio Gavazzeni insieme al cugino Andrea. Nasce «Perfect Line», capsule che si caratterizza per un nuovo finissaggio, brevettato da un'azienda svizzera, grazie al quale la camicia classica mantiene un look stirato tutto il giorno. «Abbiamo spinto sulla ricerca di materiali di qualità e su nuove tecniche di lavorazione - spiega Gavazzeni -. Da qui un tessuto rivoluzionario, per capi dall'aspetto impeccabile, senza pieghe, curato dal mattino alla sera». Finalmente la camicia si libera del ferro da stiro: «Non è il primo e non sarà l'ultimo cotone no-stiro, ma in questo caso ci sono altri elementi di rilievo: il processo di lavorazione è 100% naturale e certificato secondo lo standard Oekotex 100: vengono utilizzati solo cotoni di superba qualità, come il Supima (dagli Usa) e il Giza (dall'Egitto), caratterizzati da fibre lunghe che conferiscono al tessuto un'altissima resistenza». Il trattamento richiede cinque settimane ed è eseguito in Svizzera: il segreto è nell'applicazione di una rete all'interno della fibra di cotone, al fine di far respirare il tessuto. «Il risultato è un tessuto dalla mano particolarmente morbida e resistente alle pieghe: dopo il lavaggio a 30°, è sufficiente lasciare asciugare la camicia appesa, perchè le fibre ritornino in forma».

Interessante anche la scelta naturale di Capobianco, con le polo alla frutta. In piquet di cotone organico con tinture 100% vegetali ai «sapori» di mela e fragola, il brand della Duelle Industria di Zanica porta anche il «jersey sartoriale», una capsule di tre modelli di giacche ed altrettanti pantaloni dalle lavorazioni semi-sartoriali. Interessante anche la variante «spalmato», dove al jersey di cotone viene applicata una pellicola impermeabilizzante.

Uno showroom a Dubai e Pechino, due monomarca già inaugurati a Canton e Dalian e un terzo in apertura a Shenzhen. Festeggia così i 30 anni di storia la Pinetti, azienda di Brusaporto che realizza accessori, regalistica aziendale, piccola pelletteria e cartoleria di alta manifattura. Salgono così a cinque i negozi monomarca dell'azienda (gli altri due si trovano a Milano e Firenze), mentre i corner shop sono più di venti. Fra i suoi clienti si contano department store, negozi di design e di abbigliamento di alta gamma, dove Pinetti è presente con linee di accessori. L'azienda, fondata nel 1983, ha fatto il suo debutto a Pitti Uomo nel gennaio 2012 e all'84ª edizione della manifestazione presenta una nuova collezione di borse da viaggio e da lavoro in pelle, caratterizzate da una linea versatile. Realizzate in pelle di vitello italiana, le borse sono disponibili in due diverse finiture: in vitello palmellato e in vitello stampato cocco.

Raddoppia invece il Maglificio Scaglione. Dopo il Pitti Uomo, sarà a Firenze anche dal 3 al 5 luglio per Pitti Filati, con «KnitClub», nuova area che apre le porte ai maglifici. Cinque per la precisione e tra questi c'è proprio il bergamasco Giovanni Scaglione. «Una nuova opportunità di confronto commerciale con i buyer, i designer e gli uffici stile dei più famosi brand internazionali di moda che frequentano da sempre Pitti Filati - commenta il titolare dell'azienda di Longuelo -. Un'iniziativa che alimenta idee e una maggiore integrazione di tutta la filiera produttiva». Questo mentre Scaglione presenta al Pitti Uomo una collezione sempre all'insegna del colore e delle righe, grande ritorno: «Un'iniezione di ottimismo, che ci vuole proprio: il mercato italiano soffre, le aziende non hanno liquidità e sono in difficoltà. Fuori dal nostro Paese, invece, si lavora molto bene» commenta Scaglione.

Il lusso è un antidoto alla crisi, invece, secondo Mazzoleni Gloves, azienda di Mozzo, che in quest'ultimo anno non ha risentito delle difficoltà del momento: «Sicuramente il nostro prodotto è più invernale, ma il fatturato è in crescita anche in questa fase estiva» commenta Valentino Mazzoleni, uno dei titolari. I suoi guanti sono artigianali, all'insegna del lusso, anche estremo, e per una clientela prettamente straniera che vuole il made in Italy, la lavorazione manuale e materiali di pregio. «Per la stagione estiva guanti da guida, ricercatissimi, in varano e pitone (nella foto un modello in pitone e capretto, ndr)». Ambitissimi dal mercato arabo e da quello russo: «Stiamo lavorando sempre di più per conto terzi, grazie anche alle nuove collezioni moda, con gli stilisti che hanno riproposto con maggiore frequenza il guanto come accessorio moda». E se le grandi griffe per cui lavora Mazzoleni Gloves sono top secret, si sa che la personalizzazione per il cliente singolo è all'ordine del giorno: «Il mercato del lusso è molto esigente e vuole alta qualità e sempre più attenzione al dettaglio» continua Daniela Lozza, responsabile delle vendite per l'estero dell'azienda di Mozzo. Una «chicca» che viene dalla Russia? Lunghi guanti fin sopra il gomito lavorati a mano con ricami e fantasie preziose.

Per conoscere tutte le aziende bergamasche al Pitti Uomo di Firenze leggi L'Eco di Bergamo del 18 giugno

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