La Coldiretti all'attacco sul latte
«E' iniquo il prezzo al litro»

Le stalle chiudono e questo si ripercuote sulla stabilità di molte aziende agricole della Bassa. «La miopia di certe politiche industriali incide pesantemente sulla chiusura delle aziende di questo settore», dichiara Alberto Brivio, presidente della Coldiretti Bergamo.

Le stalle chiudono e questo si ripercuote sulla stabilità di molte aziende agricole della Bassa. «La miopia di certe politiche industriali incide pesantemente sulla chiusura delle aziende di questo settore», dichiara Alberto Brivio, presidente della Coldiretti Bergamo.

Per rafforzare la sua tesi, Brivio sottolinea che il prezzo del latte alla stalla ha raggiunto il record storico di 52,58 centesimi al litro segnando un +2% rispetto alla settimana scorsa e un +25,5% rispetto allo scorso anno, nell'ultima quotazione «spot» alla Borsa di Verona. E gli allevatori non riescono a tenere botta a questi prezzi perché - precisa il presidente: «sono costretti ad affrontare un aumento stellare dei costi energetici e dell'alimentazione del bestiame».

Coldiretti accusa le industrie di trasformazione: «L'andamento delle quotazioni garantisce ingiustificate rendite speculative alle industrie di trasformazione che hanno firmato un accordo per il semestre agosto 2013 - gennaio 2014 per un prezzo alla stalla di 42 centesimi al litro in Lombardia, che con responsabilità non è stato accettato dalla Coldiretti».

«Quell'accordo non riesce a coprire neanche i costi di produzione degli allevamenti - aggiunge Brivio -: non c'è mai stata una forbice tanto alta e per un periodo così lungo tra il prezzo spot e quello dei contratti». Per Coldiretti si tratta di «guadagno ingiustificato per l'industria a danno degli allevatori». Per questo chiede che il prezzo vada al più presto adeguato al rialzo. In tema di chiusura delle stalle, Brivio punta il dito anche contro le grandi infrastrutture: «Brebemi e Tav hanno causato una grave diminuzione di terreni agricoli».

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