Commercio, la crisi non si ferma
Lavoro, l'Isola in forte difficoltà

Un saldo in rosso tra avviamenti e cessazioni dei rapporti di lavoro, con una situazione più grave nella zona dell'Isola, una tenuta del settore agricolo e una pesante battuta d'arresto del commercio, e, infine, il prevalere del saldo negativo nelle fasce di lavoratori dai 30 anni in su.

Un saldo in rosso tra avviamenti e cessazioni dei rapporti di lavoro, con una situazione più grave nella zona dell'Isola, una tenuta del settore agricolo e una pesante battuta d'arresto del commercio, e, infine, il prevalere del saldo negativo nelle fasce di lavoratori dai 30 anni in su.

È il bilancio derivato dall'analisi del mercato del lavoro stilato dalla Cgil di Bergamo sul primo semestre 2013 in Bergamasca, presentato in presenza del segretario generale Luigi Bresciani e tratto dai dati pubblicati dalla Provincia di Bergamo e, sui numeri storici, incrociati anche coi dati d'archivio dello stesso sindacato.

Se nel periodo precrisi, primo semestre del 2008, si sono registrati oltre 72 mila avviamenti al lavoro, nel primo semestre di quest'anno se ne sono avuti circa 57 mila, ma con una differenza sostanziale: prima della crisi si trattava di avviamenti lunghi, con contratti a tempo indeterminato o con un avviamento per anno; attualmente ci possono essere anche 7 o 8 avviamenti all'anno per lavoratore. Ciò significa contratti ripetuti e di breve durata.

Il saldo tra avviamenti e cessazioni resta comunque negativo (-3.282). A soffrire di più è la zona dell'Isola, in particolare Ponte San Pietro (27%), seguito da Albino (16,3%), Treviglio (15,8%) e Bergamo (15,7%).

Per quanto riguarda i settori, l'unico saldo positivo appartiene all'agricoltura. Pesante, invece, la battuta d'arresto del commercio, passato da un saldo attivo di 1.400 avviamenti del 2012 all'attuale saldo passivo di 1.853 cessazioni.

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