Il «Centro Honegger» finirà
sul Tavolo per l'Occupazione

Un vertice sul caso del «Centro Honegger» di Albino e una lettera indirizzata ai sindaci di Nembro, Gazzaniga, Cene e Pradalunga, all’assessore regionale al Territorio Davide Boni, al presidente della Provincia Valerio Bettoni, al presidente della Comunità montana Valle Seriana Bernardo Mignani e alle associazioni sindacali, in cui si ripercorre la vicenda e si auspica «una positiva chiusura in tempi molto rapidi». Protagonisti di questo documento sono 33 piccole-medie imprese coinvolte a vario titolo nel cantiere che sarà oggetto nei prossimi giorni anche del tavolo per l'Occupazione in val Seriana, come deciso dalle associazioni di categoria.

Il vertice si è svolto a Bergamo tra la società Albino Prima, che sta portando avanti la costruzione polifunzionale, le piccole-medie imprese e le associazioni di categoria, in particolare Associazione artigiani e Confcooperative.

Il caso è stato sollevato da Domenico Calzaferri, titolare di Albino Prima. «Circa 13 mesi fa ho chiesto al Comune di Albino una variante, per poter accorpare le due strutture commerciali da 1.250 metri quadri previste al "Centro Honegger" in una sola da 2.500. Il ritardo nella risposta è inaccettabile, e mi costringerà a chiudere i lavori», aveva dichiarato. Erano seguite la protesta dei 200 lavoratori a rischio impiego e la decisione del Consiglio comunale di chiedere alla Regione un parere sull’accorpamento, prima di dare un indirizzo al sindaco, che, insieme all’assessore regionale, nel collegio di vigilanza dovrà esprimersi definitivamente sulla variante. A complicare il quadro, l’avvio del progetto di un altro centro commerciale, questa volta a Nembro ma a soli 150 metri di distanza dal «Centro Honegger», su iniziativa dei gruppi Zambaiti-Lombardini, con l’impegno ad assorbire un centinaio di esuberi del cotonificio.

Nel documento firmato il 17 febbraio dalle 33 aziende, le imprese denunciano «la grave situazione di stallo amministrativo che da molti mesi, se non anni, compromette l’iniziativa "Centro Honegger"», esprimendo «preoccupazione per tutte le maestranze occupate nel progetto: 120 posti di lavoro a rischio equivalgono a un rischio per altrettante famiglie e per l'intera comunità. Un duro colpo per l’economia della Valle, soprattutto in questo momento di profonda crisi».
Nel documento si ricorda, inoltre, come il centro creerà circa 250 nuovi posti di lavoro, «100 dei quali verranno assegnati dando la precedenza ai cassintegrati del territorio». Si respingono quindi le accuse di strumentalizzazione dei lavoratori: «Non è possibile - si legge - pensare che sia strumentalizzabile la volontà di centinaia tra operai, artigiani e piccoli imprenditori, sriamente preoccupati per il loro futuro». In conclusione un’assicurazione: «Seguiremo con la massima attenzione l’evolvere della situazione, auspicando trasparenza e collaborazione nei rapporti tra pubbliche amministrazioni e operatori privati».

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