Saldi invernali ormai finiti
«Bene solo la prima settimana»

La prima settimana è stata un successone, con le tradizionali code fuori dai negozi più ambiti. Poi le vendite promozionali si sono via via spente, con sconti che anche in questi giorni hanno però permesso agli appassionati di shopping di approfittare al ribasso ma con poche tagli e modelli rimasti a disposizione dei clienti. Come sono andati questi lunghi saldi invernali? C'è chi dice che sono stati un successone, con i negozi svuotati di merce, c'è chi ribadisce che la crisi colpisce soprattutto abbigliamento e accessori e chi, dalla aprte dei consumatori, si sfrega le mani approfittando di prezzi che con gli sconti sono più umani e alla portata di uno stipendio medio.

Tutto questo mentre le associazioni dei consumatori ribadiscono la necessità, date le continue vendite promozionali in tutti i periodi dell'anno, di abolire i saldi e lasciare libertà di sconti e ribassi. «I saldi non si sono confermati in linea con le aspettative. La prima settimana è però andata bene, complice anche la crisi e la tendenza di molti commercianti di aumentare la percentuale di sconto» ha commentato Oscar Fusini, responsabile dell'area istituzionale delle categorie di Ascom.

Nel frattempo Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia-
Confcommercio, a livello nazionale ha sottolineato che «il calo dei consumi da tempo affligge il settore dell'abbigliamento al cui interno sono particolarmente colpite le imprese al dettaglio che, nel 2008, hanno registrato un calo della domanda pari al 9%». «Oltre a questo - ha aggiunto il presidente di Federazione Moda Italia - va segnalato come le imprese risultano penalizzate dall'attività dei factory outlet la cui evoluzione, di fatto, altera la normale concorrenza sul mercato rendendo quindi necessaria una migliore disciplina della materia».

«Da qui la richiesta di Borghi delll'«adozione da parte del governo di misure di sostegno al settore e di stimolo alla domanda interna. Al ministro Scajola - continua - abbiamo presentato un documento di proposte finalizzate proprio a limitare gli effetti della crisi economica in atto sul settore del tessile/abbigliamento. Chiediamo, in particolare, un migliore accesso al credito e il sostegno alla stabilità finanziaria delle imprese da parte del sistema bancario».

Le associazioni dei consumatori continuano comunque a gran voce a chiedere l'abolizione dei saldi stessi: «È una filosofia superata - dicono da più parti - e lo dimostra la tendenza sempre maggiore di attuare promozioni più volte l'anno. Ora si dovrebbe invece
ripensare ai prezzi che sono sempre più proibitivi. Le cifre giuste, a
questo punto, sono quelle applicate durante gli sconti: per questo sarebbe opportuno eliminare i saldi, abbassare i prezzi e lasciare liberi, come del resto lo sono già, i commercianti di "liquidare" in ogni periodo dell'anno la merce invenduta».

Ascolta l'intervista a Oscar Fusini, responsabile dell'area istituzionale della categoria associazioni di Ascom.

Fabiana Tinaglia                               

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