La Cisl: contratti di solidarietà
contro i licenziamenti

Rilanciare lo strumento del contratto di solidarietà e lavorare meno per lavorare tutti: sono questi i punti fermi della relazione del segretario provinciale Ferdinando Piccini al 16° congresso della Cisl bergamasca. Per saperne di più leggi L'Eco in edicola il 13 marzo

«Rilanciare lo strumento del contratto di solidarietà. Lavorare meno, lavorare tutti, anche con un orario ridotto, evitando licenziamenti ingiustificati ed evitando che, in alcuni casi strumentalmente, le aziende percorrano la via facile, ma irresponsabile dal punto di vista sociale, dei licenziamenti collettivi. Anche perché, in questi anni, non sono mancati gli imprenditori che si sono preoccupati più delle rendite dei propri investimenti mobiliari e immobiliari che dell’investimento nelle proprie aziende».

Sono questi i punti fermi della relazione del segretario provinciale Ferdinando Piccini in apertura del 16° congresso della Cisl bergamasca che si conclude venerdì al Centro congressi Giovanni XXIII.

La crisi è globale e profonda, ma, secondo Piccinini, non bisogna lasciarsi sopraffare dall’incertezza e dalla paura del futuro, nonostante i numeri della crisi fanno rabrividire: 6 mila posti di lavoro persi nel 2008, con un crollo nell’industria manifatturiera (meno 5 mila), nell’edilizia (meno 2.700), nei servizi (meno 1.300), bilanciato ciò solo da un incremento dell’occupazione nei servizi collettivi alla persona; 40 mila persone in cerca di occupazione nei centri per l’impiego.

E per reggere questa situazione - ha continuato il segretario cislino - «servono 10 milioni di euro per gli ammortizzatori sociali per le piccole aziende, a cui occorrerà aggiungere le risorse per i lavoratori atipici». Non solo, ma la provincia di Bergamo nei prossimi mesi potrà e dovrà essere «un laboratorio importante sulle politiche attive del lavoro, valorizzando le esperienze di bilateralità».

Per la Cisl «la priorità è sempre stata la tutela dei lavoratori» e, in quest’ambito, va vista la sua presenza all’interno del fondo di solidarietà proposto dalla diocesi di Bergamo con uno stanziamento di 300 mila euro per aiutare le famiglie in difficoltà per la perdita del lavoro. «Vogliamo proporre a Cgil e Uil come a Confindustria Bergamo e ad Imprese & Territorio di aderire a questo fondo lanciando una sottoscrizione volontaria di un’ora di lavoro rivolta a tutti i lavoratori bergamaschi».

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