La Fim Cisl contro Intesa S.Paolo:
«Ostacola i pagamenti della Cig»

«Ostacola la procedura di anticipo del trattamento economico di cassa integrazione straordinaria richiesta dai lavoratori coinvolti nella crisi». È la pesante accusa rivolta dalla Fim Cisl di Bergamo alla Banca Intesa San Paolo.


La Fim-Cisl di Bergamo - si legge in un comunicato-denuncia - ha valutato positivamente le intese fatte con gli istituti bancari che ai vari livelli, nazionale regionale e territoriale, consentono a molti lavoratori di beneficiare di un anticipo del trattamento economico mensile di Cassa integrazione straordinaria, evitando che gli stessi lavoratori coinvolti e le loro famiglie restino senza stipendio per diversi mesi aspettando le autorizzazioni e le lungaggini burocratiche delle varie autorizzazioni ministeriali e Inps.

Questi accordi per la Cisl sono stati da tutti salutati come un atto di responsabilità del sistema del credito a ragione sotto accusa per le responsabilità dirette e indirette sulla crisi finanziaria mondiale, che si è ripercossa pesantemente poi sull'economia reale, sulle imprese e sulle famiglie.

A livello territoriale - per il sindacato - dopo una serie di difficoltà nella fase iniziale di applicazione di questi accordi, nel complesso l'intesa sta rispondendo ai bisogni dei lavoratori coinvolti.

«Purtroppo - si legge nel testo - non tutte le banche hanno risposto positivamente e con celerità. In particolare un istituto bancario, la Banca Intesa San Paolo, continua a sollevare ai lavoratori tutta una serie di questioni di natura burocratica, al di fuori della documentazione prevista dall'accordo provinciale, impedendo di fatto l'erogazione del trattamento economico anticipato di Cassa integrazione. Denunciamo con forza questo atteggiamento irresponsabile che sta creando forti difficoltà ai tanti lavoratori e alle loro famiglie che nella nostra provincia si sono rivolti a questo istituto».

«Invitiamo la dirigenza di questo istituto - conclude il testo - a rispettare quanto concordato negli accordi che hanno sottoscritto e come Fim-Cisl agiremo anche nei confronti delle parti sociali firmatarie, sollevando la presente questione alle istituzioni locali e alle autorità politiche, invitandole ad intervenire direttamente».

© RIPRODUZIONE RISERVATA