Metalmeccanica ancora in crisi
In cassa ci sono 23mila lavoratori

La crisi della metalmeccanica bergamasca si sta trasformando assumendo connotati sempre più preoccupanti, anche se, per una questione legata a scadenze tecniche, i numeri sono leggermente in calo. In «cassa» ci sono ancora 23 mila lavoratori. Per saperne di più leggi L'Eco in edicola venerdì 29 maggio

Una crisi che non molla: anzi, si sta «trasformando» cominciando ad assumere connotati ancor più preoccupanti. Ciò anche se, per una questione legata a scadenze tecniche, i numeri nel loro complesso sono leggermente in calo.

Il quadro che mensilmente la Fiom-Cgil di Bergamo traccia sulla situazione di crisi che coinvolge i lavoratori delle fabbriche metalmeccaniche bergamasche anche a maggio evidenzia tinte grigie: piuttosto scure. Se nulla cambia dal punto di vista della congiuntura «ci avviamo ad una stagione, quella post vacanze estive, di vera e propria "emergenza sociale"»: parola di Mirco Rota, segretario provinciale della Fiom di Bergamo, e di Giorgio Cremaschi della segreteria nazionale Fiom, intervenuto giovedì a Bergamo al consiglio generale della federazione orobica dei meccanici Cgil.

I numeri a Bergamo continuano a fotografare una situazione di grande difficoltà. «In un’ottica di "continuità temporale", gli ammortizzatori sociali in questi mesi, così come nei prossimi, vedono coinvolti all’incirca 23 mila lavoratori». 

La fotografia a «ieri», registra circa 360 aziende che stanno facendo uso di ammortizzatori, coinvolgendo all’incirca 18.800 addetti.

Per saperne di più leggi L'Eco in edicola venerdì 29 maggio

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