Banca Popolare di Bergamo
Una storia lunga 140 anni

La Banca Popolare di Bergamo celebra i 140 anni dalla propria fondazione. Al teatro Donizetti oggi sono intervenute autorità dell'istituto, assieme ad economisti, esperti di finanza, politici ma anche tanta gente comune per sottolineare l’importanza di uno storico anniversario, in un momento particolarmente difficile per l’economia nazionale e non solo. A fare gli onori di casa il presidente Emilio Zanetti, quindi i saluti da parte delle autorità e del presidente dell'Abi, avv. Corrado Faissola e l’intervento del prof. Marzio Achille Romani, docente di storia economica all'università Bocconi di Milano sulla ricerca storica realizzata per l'occasione.

Nel corso della giornata si è tenuta una tavola rotonda, coordinata dal giornalista di Raitre Riccardo Venchiarutti, con la partecipazione dell'onorevole Filippo Maria Pandolfi, del prof. Tancredi Bianchi e del prof. Domenico Siniscalco. Al termine della manifestazione, la consegna a tutti i partecipanti di una copia della pubbicazione «Banca Popolare 1869-2009», appositamente edita, che, composta di oltre 400 pagine, di cui più di 70 a colori, narra in sei capitoli, con il supporto di documenti e fotografie anche inedite, l'intera vita della banca dalla fondazione a oggi.

NIENTE QUOTAZIONE IN BORSA

Nel corso del convegno si è parlato del sogno di un ritorno in Borsa del titolo, sostituito a Piazza Affari da quello di Bpu nel luglio 2003, dopo la fusione con Banca Popolare Commercio e Industria e Banca Popolare Luino e Varese. Nel 2007 anche Bpu (insieme a Banca Lombarda) è uscita dal listino sostituita dal titolo Ubi.

«È Ubi che oggi è quotata - risponde Emilio Zanetti presidente di Ubi Banca e di Banca Popolare di Bergamo, sgombrando il campo - è difficile un ritorno in Borsa, la continuità è rappresentata oggi da Ubi». Tancredi Bianchi, presidente onorario dell'Associazione delle Banche Private Italiane e dell'Associazione Bancaria Italiana, intervenendo alla celebrazione per l'anniversario della fondazione della banca, ha ricordato di essere socio da 81 anni e ha sottolineto di avere il rammarico di non vedere più quotata la banca, oggi controllata al 100% da Ubi Banca.

IMPRESE IN PRUDENTE ATTESA
NESSUNA STRETTA DEL CREDITO

A margine del convegno, Emilio Zanetti presidente di Ubi Banca e di Banca Popolare di Bergamo e Giovanni Bazoli, presidente di Intesa Sanpaolo hanno parlato del credito alle imprese. «Non c'è un credit crunch - ha detto Zanetti - le aziende non investono e ricorrono meno al credito. Certo non possono obbligarci a dare credito a chi non se lo merita». «L'impressione - secondo Bazoli, membro del consiglio di sorveglianza di Ubi banca - è di vivere in una fase in cui gli operatori economici che saranno protagonisti della ripresa vivono una fase di prudente attesa, non prendono la decisione di investire come se fossero trattenuti dalle preoccupazioni per il possibile insorgere di difficoltà. Questo rallentamento lo avvertono più le grandi banche - aggiunge, indirettamente rispondendo al ministro Giulio Tremonti che ieri ha criticato su questo tema le grandi banche - ci possono essere casi di crediti non concesso ma sono marginali».

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