Bergamo, la crisi taglia l'export
del primo trimestre: -23%

Il 2009 si è aperto con un tracollo dell'export. Il calo del 23% delle vendite bergamasche oltre confine nel primo trimestre dà la misura della crisi. E se è vero, come si è sempre detto, che la tradizionale apertura ai mercati internazionali darà la spinta al momento di risalire la china, è anche vero che oggi la pressione sul manifatturiero è pesante.

E non bastano ancora i segnali discontinui e a macchia di leopardo che pure si intravedono all'orizzonte per poter ritenere la ripresa a portata di mano. Fra gennaio e marzo le esportazioni bergamasche nel mondo, secondo gli ultimi dati Istat, si sono fermate a 2,44 miliardi di euro: il 23,14% in meno rispetto allo stesso trimestre 2008, quando erano oltre i 3,17 miliardi. L'andamento è sostanzialmente in linea con la media italiana, che fa segnare un -22,79% oltre i 69 miliardi, mentre rispetto alla Lombardia, che cala del 21,09% a più di 20 miliardi, Bergamo fa un po' peggio.

L'export orobico del primo trimestre ha pesato per il 12,2% sul totale regionale e per il 3,5% su quello nazionale. Insieme alle esportazioni, calano anche le importazioni, segno del rallentamento complessivo dell'economia: l'import dei primi tre mesi dell'anno si attesta sotto il miliardo e mezzo di euro, il 29,34% in meno rispetto ai quasi 2,12 miliardi dello stesso periodo dell'anno scorso.

Non va meglio il confronto congiunturale con l'ultima parte dello scorso anno, che già aveva risentito della crisi. Fra gennaio e marzo le esportazioni sono calate del 20,4% rispetto al trimestre precedente, che si era attestato a 3,07 miliardi, e le importazioni del 22,5%, da 1,9 miliardi.

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