Metalmeccanici: Fim e Uilm
chiedono 113 euro di aumento

Scade a fine anno il contratto nazionale dei metalmeccanici, firmato nel gennaio 2008 da Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil e da Federmeccanica. Dopo lo strappo Cgil sulla nuova contrattazione rispetto a Cisl e Uil, Fim e Uilm hanno elaborato una nuova piattaforma contrattuale sul cui testo si sta ancora lavorando, per gli ultimi dettagli, in queste ore, ma che, nella sua struttura generale, è già abbastanza delineato.

La piattaforma sarà presentata ufficialmente in Lombardia venerdì 3 luglio, ma è già argomento di discussione e di confronto, e della sua bozza si discuterà questa mattina, a partire dalle 9, a Bergamo alla Casa del Giovane nel corso del direttivo della Uilm provinciale. Tra l'altro, ai delegati Uilm sarà anche presentata la proposta della nuova segreteria provinciale che prevede al suo interno, oltre al neo-segretario generale Angelo Nozza (che ha recentemente sostituito Maurizio Testoni), anche Claudio Betelli (segretario organizzativo), Emilio Lollio, Vincenzo Di Mauro e Damiano Bettoni. La Uilm bergamasca, assieme alla Fim, è impegnata a presentare ai lavoratori i contenuti generali della piattaforma, e nei prossimi giorni si terranno assemblee dei lavoratori per portare alla loro attenzione il testo. La Uilm bergamasca consulterà anche i suoi 1.500 iscritti. «Le regole sulla nuova contrattazione sottoscritte da Cisl e Uil - spiega il segretario Uilm-Uil provinciale Angelo Nozza - ci hanno permesso di aprire la discussione sul nuovo contratto, cosa che altrimenti sarebbe stata più problematica, data l'attuale situazione di crisi».

«Per quanto riguarda la richiesta economica - spiega ancora Nozza - ci basiamo sui parametri sottoscritti nell'ultimo contratto anche dalla Fiom. Vale a dire 18,70 euro per ogni punto di inflazione previsto dall'indice Ipca (Indice prezzi al consumo armonizzato) che corrisponde ad un aumento di 113 euro lordi per il prossimo triennio per un lavoratore di quinto livello. E chiederemo l'erogazione della prima "tranche" a partire da gennaio 2010». Uilm e Fim chiederanno inoltre una verifica durante il triennio perché è atteso un aumento dell'inflazione.

Continua Nozza: «Per i lavoratori privi della contrattazione integrativa di secondo livello chiediamo di incrementare in misura significativa la somma di 260 euro lordi annui. E, a proposito dei contratti integrativi, punteremo ad una sperimentazione a livello territoriale per coloro che non ne dispongono». Vi è poi l'idea di creare un fondo di solidarietà per i lavoratori in Cassa integrazione e che - secondo Nozza - potrebbe essere gestito da un ente bilaterale che andrebbe costituito. Un'altra richiesta è quella dell'adeguamento delle quote versate dalle aziende al fondo complementare pensionistico Cometa, che oggi sono dell'ordine dell'1,2% sulla paga-base. Solo nelle grandi aziende, inoltre, funziona una Cassa integrativa di assistenza sanitaria per le spese mediche, e, per questo motivo, Fim e Uilm chiedono che questo istituto venga esteso a tutti i metalmeccanici che ne sono privi. E, a proposito di sanità, i due sindacati chiedono maggiori tutele per i lavoratori affetti da malattie gravi che richiedono lunghe cure, come i tumori: da una parte il prolungamento del periodo di permanenza in azienda, dall'altra un trattamento economico più elevato. Uilm e Fim rivolgono inoltre una particolare attenzione a quei lavoratori atipici (a tempo determinato o somministrati) chiedendo di garantire loro un diritto di precedenza nelle assunzioni a tempo indeterminato. Altre richieste - che saranno meglio specificate quando sarà presentata ufficialmente la piattaforma contrattuale - riguardano la sicurezza sul lavoro. «Abbiamo bisogno di un contratto - commenta Nozza - che contenga significativi punti a favore dei lavoratori in questa difficile congiuntura. E vogliamo chiudere quanto prima la trattativa per arrivare alla firma entro la fine dell'anno e all'erogazione degli aumenti a partire dal prossimo gennaio».

E, a proposito dello strappo con la Fiom, dice: «Spiace che per la terza volta manchi il suo apporto però non ne comprendiamo bene il dissenso. Le richieste economiche si basano infatti sul passato contratto firmato anche dalla Fiom che prevedeva il criterio dei 18,70 euro per ogni punto di inflazione. Anche per quanto riguarda la durata triennale e non quadriennale era prevista dalle richieste formulate nel novembre 2006 da Cgil, Cisl e Uil. Abbiamo cercato di coinvolgere a tutti i costi anche la Fiom ma è mancato quel buon senso che invece in altre categorie, come gli alimentaristi, è prevalso». Quanto alla crisi, Nozza dice: «Molte aziende sono all'esaurimento della Cassa integrazione. Occorre una riforma degli ammortizzatori sociali e puntare anche sui contratti di solidarietà».

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