Settore tessile ancora in crisi
L'export bergamasco perde il 27%

Nel primo trimestre del 2009 il fatturato del tessile italiano ha subito un calo del -27,7% rispetto allo stesso periodo del 2008, secondo un'indagine di Sistema Moda Italia (Smi) presentata nell'ambito di Pitti Immagine Filati in corso a Firenze.

Il settore dell'abbigliamento ha invece contenuto la flessione al -6,3%. In questa dinamica pesa l'effetto della crisi finanziaria sulle giacenze della distribuzione, le restrizioni nell'erogazione del credito e l'incertezza sul comportamento futuro dei consumatori. Anche l'export del tessile italiano è calato (-27,8%), come spiega una nota elaborata dall'Area Studi Unione Industriale Pratese sui dati Istat. Cala l'export del distretto pratese (-24,9%), del distretto biellese (-27%), della provincia di Milano (-35,9%), di Como (-30%), e di Bergamo (-27,3%).

Negative le previsioni dei produttori di tessuto per i primi sei mesi del 2009. Nessun lanificio prevede risultati positivi e soltanto il 17,1% pensa di chiudere in modo normale rispetto alla stagione di riferimento. Nonostante la crisi, partecipano circa 50 marchi a Prima-Moda Tessuto, un progetto del consorzio Pratotrade che si svolge in concomitanza con Pitti Filati per presentare le collezioni di tessuti per l'autunno/inverno 2010/2011.

"Le aziende presenti - afferma Alessandro Benelli, presidente di Pratotrade - dimostrano di aver recepito gli stimoli del mercato in un momento in cui è difficile rinnovarsi a fronte della crisi e delle difficoltà degli investimenti".

"Ci sono segnali di interesse - afferma Vincenzo Pagano, direttore Pratotrade - da parte della clientela più qualificata che confida nella possibilità di vedere in anticipo le collezioni. L'evoluzione delle tempistiche produttive è uno degli elementi al quale le aziende devono prestare la massima attenzione".

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