energia elettrica

I prezzi dell’energia elettrica pagati dalle piccole e medie imprese sul mercato libero di Milano si portano sui livelli più bassi registrati dal gennaio 2008. Le PMI beneficiano dunque della discesa delle quotazioni del petrolio avviata dopo aver toccato i livelli record nel luglio 2008. In dodici mesi la diminuzione è del 16% per entrambe le tipologie contrattuali, corrispondente ad un risparmio di 17 euro ogni 1000 chilowattora consumati per i contratti a prezzo fisso e di 15 euro per i contratti a prezzo indicizzato. Questo il principale risultato che emerge dalla rilevazione trimestrale dei prezzi dell’energia elettrica sul mercato libero effettuata dalla Camera di Commercio di Milano al secondo trimestre 2009. Scendono sia i prezzi fissi che i variabili. Nei contratti con decorrenza 1° luglio 2009 i prezzi dell’energia elettrica si confermano in discesa. Il calo rispetto al trimestre precedente è di circa l’1% per i contratti a prezzo fisso e del 4% per i contratti a prezzo variabile, cioè aggiornato sulla base dei prezzi del petrolio. I contratti a prezzo variabile sono più economici alla partenza: circa 5 euro per ogni 1000 chilowattora separano i contratti a prezzo fisso da quelli a prezzo variabile. Le attese degli operatori per la seconda metà dell’anno sono dunque orientate in salita. Tipologie di consumo. La diminuzione dei prezzi accomuna quasi tutti i profili di consumo, anche se con intensità moderatamente differenziata. Per i contratti a prezzo fisso la contrazione è più accentuata per le piccole imprese artigiane, del terziario e del commercio al dettaglio (in tre mesi oltre 2 euro in meno ogni 1000 chilowattora) rispetto a quella per la piccola e media industria della chimica, dell’alimentare e del tessile. Al contrario, per i contratti a prezzo indicizzato è quest’ultima a beneficiare di riduzioni più consistenti (oltre 3 euro in meno ogni 1000 chilowattora) rispetto ai piccoli artigiani e commercianti.

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