«Franco Chiesa», c'è l'accordo
Riassorbiti 81 dipendenti

C’è l’accordo sindacale per il «capitolo» principale della vicenda Franco Chiesa. Venerdì, infatti, i rappresentanti dei sindacati confederali del commercio (Fisascat-Cisl, Filcams-Cgil e Uiltucs-Uil) hanno siglato con i rappresentanti della Nuova Eco (la società, che fa capo al gruppo milanese Fisar, aggiudicatasi la gara d’asta per il controllo della sede di Franco Chiesa in via Correnti nell’ambito della procedura di concordato preventivo) l’accordo sindacale per il riassorbimento di 81 lavoratori dei 136 dipendenti della sede cittadina: nove in più rispetto ai 72 (poi divenuti 77 nel corso del primo round sindacale) proposti in sede di offerta d’asta.

Degli 81 riassunti, la Nuova Eco ha specificato anche ruoli e provenienze: 56 saranno impiegati, 6 apprendisti impiegati, 16 gli operai e 2 gli apprendisti operai. Cinque lavoratori degli 81 saranno assorbiti dal bacino di altre filiali Franco Chiesa non di Bergamo.

È stato inoltre sottoscritto un ulteriore accordo che impegna la Nuova Eco a pescare in via prioritaria dal bacino di lavoratori Franco Chiesa in cassa integrazione straordinaria, qualora nel prossimo anno l’evolversi dell’attività operativa dovesse evidenziare la necessità di nuove assunzioni.

Di fatto, ad oggi, dei 350 lavoratori dipendenti del gruppo Franco Chiesa operativi nei diversi poli commerciali, riassorbiti nell’ambito dello «spezzatino» derivante dalla cessione delle attività prevista dalla procedura del concordato preventivo sono 150. Una ventina di lavoratori, nel frattempo, hanno usufruito della mobilità volontaria ricollocandosi per conto loro: in circa 150 resterebbero in capo alla procedura usufruendo della copertura della cassa integrazione straordinaria (in deroga, con le nuove norme, per gli apprendisti). La speranza è che il rilancio delle attività della sede permetta in futuro di riassorbire ulteriori lavoratori.

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