Bergamo, «volano» i protesti
Rischio usura: 7 mila casi all'anno

Bergamo si piazza al dodicesimo posto nella graduatoria nazionale delle province per l'importo complessivo di effetti e assegni protestati. Sale invece al decimo per quanto riguarda le cambiali. Un aumento preoccupante - evidenziato dall'analisi condotta da Unioncamere sui dati del primo semestre del 2009 - che conferma come la crescita delle persone a rischio usura non è solo una sensazione delle principali associazioni di categoria, ma purtroppo una realtà.

La crescente difficoltà ad arrivare alla fine del mese, l'aumento dell'indebitamento e, non ultimo, il boom delle scommesse sportive, fanno tornare alta la guardia sul fenomeno. A livello nazionale continua a crescere il numero di imprese e famiglie in gravi difficoltà economiche, e la situazione non è tanto differente neppure per Bergamo e provincia. Imprenditori, artigiani, stranieri o semplici padri di famiglia: sono sempre di più coloro che rischiano di scivolare nelle mani degli usurai.

A denunciarlo sono le principali associazioni di categoria bergamasche che parlano di una situazione sempre più preoccupante. Circa sei-settemila, secondo le stime della Camera di commercio, sarebbero i casi di usura che si verificano in un anno. Di questi circa il ventidue per cento riguarda imprenditori, il quaranta per cento i commercianti e il venti per cento gli artigiani. Vengono poi le famiglie e le singole persone messe a dura prova dall'attuale crisi del sistema economico e finanziario.

Maturano fortunatamente anche forme di aiuto in materia di prevenzione usura. Ad attivarle nella nostra città sono le associazioni come l'Ascom, impegnata nella prevenzione del fenomeno tramite la cooperativa Fogalco.

«Attraverso la nostra cooperativa di garanzia – spiega il direttore di Ascom, Paolo Malvestiti - stiamo portando avanti importanti convenzioni in tal senso. A fine luglio è stato siglato un accordo con la Banca di Credito Cooperativo di Treviglio, che va ad aggiungersi alla convenzione già in essere con la Banca Popolare di Bergamo per l'utilizzo dei fondi rischi, previsti dalla legge 108, in materia di prevenzione usura. Stiamo avviando contatti con altri istituti di credito per la stipula di nuove convenzioni».

L'Associazione Artigiani invita gli imprenditori, o più in generale le persone finite nella rete dell'usura o che hanno bisogno di soldi, «a parlare della loro situazione, confrontandosi con le banche, i commercialisti o le associazioni di categoria».

Tutti i dettagli su L'Eco di Bergamo del 30 settembre

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