A Percassi il controllo del 14,66% della DMail

L’imprenditore e immobiliarista bergamasco Antonio Percassi è tra i protagonisti della cordata che ha rilevato il controllo la DMail, società di editoria e di vendita multicanale con sede legale in provincia di Firenze (specializzata nel campo dell’oggettistica per la casa, l’ufficio, lo sport, il tempo libero, la piccola elettronica, l’illuminotecnica, la cosmetica), quotata al Nuovo Mercato.

Banfort Consultadoria e Servicos, azionista di maggioranza di Dmail ha infatti ceduto il 29,9% della società a una cordata che fa capo agli imprenditori Adrio De Carolis (11,45% a Lumbini srl), alla famiglia de Nora (7% a Norfin) e Antonio Percassi (11,45% a Smeraldo srl) per circa 5.319.000 euro rimanendo in possesso del 13,01%. Verrà quindi lanciata entro 30 giorni un Opa obbligatoria sulla quota residua della società a 2,93 euro per azione (contro i 2,758 pagati a Banfort dai nuovi azionisti).

Nella Smeraldo (la società costituita appositamente da Percassi per portare a termine l’operazione) l’imprenditore bergamasco ha fatto convergere la quota Dmail detenuta da Smalg Spa (una holding operativa controllata dallo stesso Percassi che controlla anche il 10% della Gidiemme Stampa srl, quest’ultima è una finanziaria che detiene le partecipazioni nelle società editrici di 16 settimanali dell’area lombarda ed è partecipata anche al 57% dalla DMail, all’11% ciascuno dai soci Gianluigi Viganò, Giancarlo Ferrario e Angelo Baiguini) e le azioni in suo portafoglio arrivando così a detenere il 14,66% del capitale di Dmail Group.

Inoltre Gianluigi Viganò, amministratore delegato di DmailGroup, acquisterà le quote di Banfort possedute dal presidente di Dmail Joaquim Soares (49%) e dall’altro amministratore delegato di Dmail Group Brigitte Stetter (24,5%) diventando azionista al 98% della stessa Banfort per circa 319 mila euro. Le azioni che saranno apportate in adesione all’offerta, spiega la nota, andranno per il 20,14% a Banfort, per il 39,85% a Smeraldo, per il 15,18% a Norfin e per il 24,83% a Lumbini. «I mezzi finanziari per l’Opa verranno messi a disposizione direttamente dagli offerenti - sottolinea il comunicato - e Banca Intesa fornirà la garanzia relativa all’adempimento degli obblighi Opa». Intanto Banfort, con l’incasso per la vendita della sua quota, potrà «rimborsare parte del proprio indebitamento nei confronti di terzi».

La società, assicura la nota, rimarrà quotata al listino TechStar. In base a un patto parasociale tra Banfort e i nuovi soci inoltre a De Carolis andranno le deleghe nella gestione delle attività «media commerce» e a Viganò per le attività editoriali.

Intanto in Borsa, ieri il titolo è stato sospeso per il secondo giorno consecutivo in attesa, appunto, della nota della società arrivata in tarda serata. Lunedì, prima della sospensione scattata martedì mattina, il titolo era stato quotata al riferimento a 2,90 euro al riferimento (2,93 all’ufficiale).

Dmail nel 2003 ha fatto segnare un giro d’affari di 44 milioni di euro. I suoi articoli sono venduti in nove «DMail stores» situati nel centro commerciale Oriocenter di Orio al Serio, a Milano, Firenze, Brescia, Torino, Genova, Padova, Vicenza e Roma. I prodotti sono inoltre venduti attraverso una rete di oltre 2.300 negozi plurimarca.

(01/07/2004)

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