Accordi integrativi azzerati: scattaun’ora di sciopero alla MCS di Urgnano

Sciopero di un’ora, articolato a seconda dei reparti, giovedì 16 febbraio, alla MCS s.p.a. di Urgnano: l’assemblea dei lavoratori dell’azienda ha deciso, infatti, di procedere con iniziative di lotta contro la disdetta degli accordi integrativi aziendali da parte dell’azienda e contro la mobilità per 35 lavoratori. L’azienda, produttrice di macchine per tintura e finissaggio industriale, occupa al momento circa 150 lavoratori tra impiegati e operai. A proposito del primo motivo dello sciopero, Valter Pirovano della FIOM-CGIL di Bergamo spiega: «Giovedì 9 febbraio al sindacato e alla RSU è stata recapitata una lettera dell’azienda in cui si avvisava dell’attuazione della disdetta di tutti gli accordi integrativi aziendali dal 1974. Già nel luglio scorso se ne era parlato. Ora, però, si mette in pratica la disdetta. Da gennaio l’azienda non riconosce più i contenuti degli integrativi che riguardano premi di produzione, premio di importo fisso, l’integrazione aziendale del minimo contrattuale, la retribuzione delle ore straordinarie con percentuali superiori al contratto nazionale. Si calcola che i lavoratori avranno in busta paga dai 200 ai 300 euro in meno al mese. A questo si aggiunga il fatto che dal 2005 l’azienda ha sospeso l’erogazione del premio di risultato che non è stato più rinnovato. Comprendiamo le difficoltà economiche e di mercato dell’azienda, ma non ci piacciono i modi con cui i dipendenti vengono trattati».

Sul fronte mobilità, invece, l’intenzione è stata annunciata dall’azienda lunedì scorso, 13 febbraio, durante un incontro con RSU e FIOM-CGIL nella sede di Confindustria Bergamo. A proposito della cassa integrazione per 60 lavoratori partita nel luglio scorso (che dovrebbe chiudersi a fine febbraio), l’azienda ha fatto sapere che ha intenzione di chiederne la continuazione per una parte di lavoratori ma ha anche deciso di aprire la procedura di mobilità per circa 35 degli altri.

(15/0272006)

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