Albano, ancora nubi sul futuro della Filatura

Nulla di fatto sul futuro della Filatura di Albano. Se ci saranno ripensamenti sulla chiusura dello stabiimento si saprà fra un paio di settimane, al prossimo incontro fra azienda e sindacati, fissato per il 25 gennaio. Ma i margini per una revisione delle decisioni prese dalla Franzoni Filati, il gruppo di Esine che controlla la fabbrica, sembrano ristretti: la società ha confermato che non ci sono novità rispetto a quanto comunicato con il piano industriale di metà dicembre, che prevede appunto di fermare l’attività ad Albano Sant’Alessandro. Domani nello stabilimento si riunisce l’assemblea dei lavoratori per valutare l’esito del confronto e decidere la linea da seguire. Settimana scorsa, il primo lunedì di gennaio, gli 88 addetti sono tornati al lavoro dopo aver sospeso il presidio permanente, di fatto l’occupazione della fabbrica, che era stato proclamato il 16 dicembre scorso, il giorno dopo l’annuncio della chiusura dello stabilimento: diciotto giorni di assemblea continua, Natale e Capodanno compresi.

Il primo faccia a faccia fra Azienda e sindacati si è svolto a Sesto San Giovanni negli uffici dell’Ati, l’Associazione tessile italiana. L’incontro era stato convocato per discutere di mobilità: la procedura di licenziamento collettivo per tutti gli 88 dipendenti della Filatura è stata aperta il 27 dicembre e da allora la legge concede 75 giorni di tempo per arrivare a un accordo.

(11/01/2004)

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