Approvate le nuove norme: l’apicoltura diventa a tutti gli effetti attività agricola

È stata accolta con particolare soddisfazione anche a Bergamo l’approvazione, il 14 dicembre scorso, da parte della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, delle norme relarive alla legge-quadro sulla «Disciplina dell’apicoltura».

La legge riconosce l’apicoltura come attività di interesse nazionale utile per la conservazione dell’ambiente naturale, dell’ecosistema e dell’agricoltura in generale ed è finalizzata a garantire l’impollinazione naturale e la biodiversità di specie apistiche, con particolare riferimento alla salvaguardia della razza di ape italiana (Apis mellifera ligustica Spinola) e delle popolazioni di api autoctone tipiche o delle zone di confine.

«Si tratta del giusto riconoscimento - commenta l’assessore provinciale all’Agricoltura, Caccia e Pesca Luigi Pisoni - di un comparto fortemente radicato anche in territorio bergamasco. Gli 800 apicoltori locali gestiscono ca. 16.000 alveari che hanno portato a una produzione di miele complessiva di kg 352.000 per l’anno 2004. È un settore che va sostenuto anche perché garantisce generalmente prodotti di elevato standard qualitativo».

Con questo provvedimento la conduzione zootecnica delle api, denominata «apicoltura», è considerata a tutti gli effetti attività agricola ai sensi dell’articolo 2135 del codice civile. Nella legge si individuano le figure soggettive dell’apicoltore, dell’imprenditore apistico e professionale e si disciplina l’uso dei fitofarmaci per la difesa delle api in primavera.

(30/12/2004)

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