Banca della Bergamasca, bagarre in assemblea: statuto rinviato

Nessun accordo sul nuovo regolamento elettorale. Tutto rinviato ad altra assemblea, che dovrà essere convocata entro fine anno. Questo l’esito della «bagarre» societaria che ha visto protagonisti ieri mattina alcuni soci della Banca della Bergamasca nel contestare la proposta di modifica del sistema d’elezione dei componenti il Consiglio d’amministrazione. Così, una quasi normale assemblea (nella foto di Tiziano Manzoni) convocata al cinema Nuovo di Zanica, in sede ordinaria per l’approvazione del bilancio 2004 e in sede straordinaria per modifiche allo statuto, scivolata via senza particolari sussulti, quasi in dirittura d’arrivo ha visto esplodere le contestazioni.

«Il regolamento elettorale proposto - ha sostenuto uno dei soci, Giannino Trapletti - presenta più di una sbavatura. L’approfondimento sulle modifiche merita maggior attenzione». Da lì la richiesta di rinvio della votazione per l’approvazione di un «listone» dei componenti il Consiglio d’amministrazione (così come previsto dal nuovo regolamento elettorale in discussione e sostenuto dalla presidenza per dare maggiore stabilità al Consiglio), rinvio sul quale l’assemblea dei soci ha convenuto.

Il malumore di alcuni era già serpeggiato in precedenza per le modalità di nomina di quattro nuovi consiglieri su nove. In buona sostanza i consiglieri cooptati nel Cda (Lorenzo Cereda, Fausto Drago, Battista Moretti e Fabrizio Rottoli) nel dicembre scorso in sostituzione dei dimissionari Gualtiero Baresi, Angelo Albani, Marco Guarneri e Matteo Pansera, sarebbero stati «imposti all’assemblea a scatola chiusa», secondo alcuni. Osservazione respinta dal presidente Giobattista Azzola, per il quale «la scelta è caduta su persone meritevoli di fiducia; in ogni caso il mandato è fino all’assemblea del prossimo anno», quando dovranno essere rinnovate le cariche. Il presidente ha tagliato corto anche sulle motivazioni esposte (per lettera) dai consiglieri dimissionari, i quali avevano «constatato l’impossibilità di portare avanti il mandato per la presenza di insanabili divisioni all’interno del Consiglio, le cui decisioni nascono predeterminate nella mente di pochi».

«Tutte le decisioni sono state assunte all’unanimità dai nove consiglieri», ha sostenuto Azzola, respingendo al mittente le accuse. La querelle ha indubbiamente fatto scivolare in secondo piano la comunicazione degli imminenti festeggiamenti per i 110 anni di fondazione della Banca della Bergamasca, in programma dal 3 al 5 giugno alla Fiera di Bergamo, nonché i rilievi di un bilancio chiuso al 31 dicembre 2004 con risultati di tutto rispetto e sui quali non si sono palesati dissensi.

L’istituto di credito cooperativo - che, oltre alla sede di Zanica, ha una rete di 15 sportelli e conta su 2.200 soci, di cui poco più di 400 presenti all’assemblea - ha chiuso il 2004 con una raccolta complessiva di oltre 706 milioni di euro (+6,6% sul 2003); la diretta ha superato i 498 milioni (+9,49%) e l’indiretta ha raggiunto i 208 milioni (+0,31%). Gli impieghi hanno superato i 327 milioni (+11,51%). Significativo l’incremento dei mutui ipotecari erogati (oltre 187 milioni, +28,51%). Le sofferenze nette sono scese allo 0,90% in rapporto agli impieghi. Il risultato lordo di gestione è stato pari a 8,14 milioni di euro (+12,33%), mentre l’utile netto ammonta a poco più di 5 milioni (+47,19%), destinato a beneficenza per 50 mila euro, a fondi mutualistici per 152 mila, a dividendo ai soci per 73.400 e a riserve per quasi 4,8 milioni.

Il bilancio è stato approvato all’unanimità dai soci e alla richiesta di notizie in merito alla cessione (imposta dalla Banca d’Italia) dell’immobile già sede del Centro servizi, il presidente ha precisato che «è stato sottoscritto un compromesso di vendita sulla base di 8 milioni di euro. Se la vendita andrà in porto la plusvalenza sarà di 600 mila euro».

(23/05/2005)

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