Bergamasca, export in discesa nel primo semestre 2003: -6,5%

Gli ultimi dati diffusi dall’Istat sulla suddivisione territoriale delle esportazioni confermano la scarsa salute del «Made in Italy», dalla quale non è esente nemmeno la provincia di Bergamo. Nei primi sei mesi dell’anno l’export italiano ha perso in valore il 2,8%, con la sola eccezione dell’Italia insulare, in crescita del 13,1%.

Nel mese di giugno le esportazioni bergamasche sono scese a 624,9 milioni di euro, contro i 668,1 milioni dell’anno precedente, pari ad una flessione del 6,5%, di poco superiore alla media nazionale. Bergamo rappresenta sempre il 3 per cento dell’intero export nazionale, ma ha perso una posizione nella classifica delle principali province esportatrici, scendendo dal quinto al sesto posto, scavalcata da Brescia, che marcia controcorrente e balza dall’ottavo posto che occupava nel giugno 2002 al terzo posto, dietro solo a Milano e Torino, grazie ad una crescita del suo export del 14,5%.

Andamento altalenante della occupazione in provincia di Bergamo nello scorso mesi di agosto. Lo si evince da una statistica dell’assessorato provinciale al Lavoro che ha elaborato i dati dei centri per l’impiego. Le assunzioni sono state 5.479 pari a 506 in meno rispetto all’agosto 2002. Le cessazioni da lavoro, sempre il mese trascorso, sono risultate 7.460 contro le 9.924 dell’agosto 2002, quindi con una diminuzione di 2.464 unità. Al 31 agosto scorso negli elenchi dei centri per l’impiego bergamaschi risultavano iscritti 16.895 cittadini di cui 5.272 maschi e 11.624 femmine

(17/09/2003)

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