Bergamo, la corsa dei prezzi rallenta

A febbraio un rialzo del 2,2% su base annua rispetto al 2,3% di gennaio

Secondo i dati Istat, a febbraio a Bergamo, come del resto a livello nazionale, la crescita dei prezzi ha registrato un leggero rallentamento. L’inflazione su base annua a febbraio (calcolata in base agli indici dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati) si è fermata in Bergamasca al 2,2%, un decimo in meno rispetto al 2,3% di gennaio, mentre su base annua la crescita si è ridotta dal più 0,5% di gennaio al più 0,2% di febbraio.

La lieve frenata sul fronte dei prezzi - la prima da settembre su base tendenziale (ovvero su base annua), anche se tra dicembre e gennaio si era già registrata una stabilizzazione, con un’interruzione della crescita - è dovuta essenzialmente alla riduzione segnata da due capitoli di spesa: nel settore dei servizi sanitari e della salute i prezzi sono infatti complessivamente scesi nel corso del mese dell’1,1% (meno 1,8% il dato tendenziale, ovvero su base annua) e in quello delle comunicazioni, che vuol dire in buona parte telefonia e dintorni, i prezzi sono calati dello 0,1% su base mensile e dello 0,5% su base annua. Sono rimasti invariati, nel corso del mese, anche i prezzi relativi a bevande alcoliche e tabacchi, all’istruzione e al comparto abitazione (che comprende al suo interno anche le tariffe connesse, tra le quali anche quelle per il riscaldamento).

Per contro, il maggior rialzo su base mensile è stato registrato, sempre per quanto riguarda Bergamo, nel comparto dei prodotti alimentari e delle bevande analcoliche, con un sensibile rincaro dello 0,7% tra febbraio e gennaio (più 1,8% su base annua). Nel confronto su base annua, l’aumento dei prezzi di alberghi e ristoranti resta invece sempre quello maggiore (più 5,2% rispetto a febbraio 2002 e più 0,4% rispetto a gennaio).

L’inflazione a livello provinciale si è mantenuta anche a febbraio più bassa di un paio di decimi rispetto a quella nazionale, secondo le rilevazioni dell’Istituto nazionale di statistica. L’andamento bergamasco, dal punto di vista della tendenza, è invece allineato, seppure con una intensità leggermente inferiore, a quello registrato a livello nazionale: a febbraio infatti il dato Istat segnava un calo anche nell’inflazione tendenziale nazionale (indice per l’intera collettività), in questo caso al 2,6% dal 2,8% di gennaio. L’Istat, nella rilevazione su base nazionale, aveva evidenziato in quella sede una diminuzione dei prezzi dei medicinali dell’1,1% rispetto a gennaio 2003, per effetto del riordino del prontuario farmaceutico, e dello 0,7% su base annua, oltre ad una contrazione dei prezzi delle comunicazioni dello 0,1% rispetto a gennaio e dello 0,5% rispetto a un anno prima. In questo secondo caso si tratta in particolare delle riduzioni delle tariffe telefoniche per le chiamate fisso-mobile, oltre che per l’effetto «benefico» per gli utenti della concorrenza.

(21/03/2003)

Da L’ECO DI BERGAMO di venerdì 21 marzo 2003

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