Borsa del Turismo aperta a Milano
Bergamo, cala il «mordi e fuggi»

Il turismo «mordi e fuggi» nella Bergamasca perde terreno e i visitatori si fermano più a lungo: è la notizia che filtra da molti operatori del settore all’apertura della Bit, La Borsa Internazionale del Turismo (152 Paesi rappresentati), inaugurata a Milano e aperta fino a domenica 24 febbraio. Tra città e provincia ora il visitatore si ferma in media quasi tre giorni. Una vera conquista se si pensa che solo 7-8 anni fa trattenere il turista medio sul territorio oltre le canoniche 24-36 ore, poteva sembrare un’impresa.
Sarà l’effetto low cost, sarà la poderosa macchina dell’accoglienza che recentemente ha aggiunto molte frecce al suo arco, ma un po’ tutti sono concordi sul nuovo trend. Turismo Bergamo, l’Agenzia per lo sviluppo e la promozione turistica della Provincia, conferma la tendenza è positiva. «Naturalmente - spiegano dall’Agenzia - ogni nazionalità segue abitudini particolari: ci sono ad esempio i britannici, gli inglesi in particolare, che sono in cima al numero di presenze insieme agli italiani, che non si fermano tantissimo (la media è attorno ai 2,7 giorni), ma spendono più degli scandinavi che pure restano di più sul territorio: gli svedesi 3,5 giorni e i norvegesi addirittura 4,7».
Dai dati a disposizione risulta anche che gli interessi turistici cambiano a seconda della nazionalità. Gli spagnoli, ad esempio, sembrano i più interessati a Città Alta e ai tesori d’arte che racchiude. Inglesi e tedeschi sono invece aficionados dello shopping. Dalla Germania c’è anche chi arriva a far scorta di vini e salumi made in Bergamo: l’appeal enogastronomico è in continua ascesa grazie anche alla leadership orobica in fatto di formaggi.
I numeri parlano chiaro quindi: Bergamo turistica cresce, i flussi dimostrano che la capacità di attrarre nuovi visitatori sull’onda del low cost funziona, anche se a piccoli passi, ma è anche molto importante un altro aspetto: lo sforzo che tutta la provincia sta facendo per l’accoglienza.
Così si scopre che, secondo uno studio regionale elaborato dalla Camera di commercio di Monza e Brianza, nel quadriennio 2003-2007, arrivi e presenze in Bergamasca sono cresciuti del 7,42%, attestandosi ormai su un milione e mezzo di visitatori annui (ancora molto lontani comunque dagli oltre 7 milioni del Bresciano). Sempre nello stesso arco di tempo però, Bergamo è nettamente in testa a livello regionale per l’incremento delle imprese turistiche (alberghi ma non solo: si va dai bed and breakfast ai ristoranti, agli impianti di risalita e a tutto l’indotto) con un +39%, seguita da Cremona (29%) e Mantova (26%). Una crescita tumultuosa che dimostra come gli operatori comincino a rendersi conto delle opportunità che il mercato offre e offrirà loro in futuro, come dimostra anche la lunga lista di aperture di nuovi alberghi, bed and breakfast e agriturismi con magari annessi centri benessere che hanno interessato nell’ultimo anno e ancora interesseranno prossimamente soprattutto la Bassa e le zone più vicine all’aeroporto.

(21/02/2008)

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