Cassa in deroga: Bergamo unita rilancia sulla gestione locale

Punto in Provincia sul lavoro: i contratti a termine sono al 65%. La proposta: studio in Val Seriana per aumentare la competitività

Sindacati, organizzazioni di categoria e Provincia uniti sul fronte degli ammortizzatori sociali. E c’è consenso anche per la proposta della Provincia di studiare la situazione della Val Seriana per definire interventi concreti che contribuiscano a rendere il territorio più competitivo. Se n’è parlato ieri alla riunione dell’Osservatorio provinciale sul mercato del lavoro. Al tavolo è stata ribadita la necessità di avere nuovi fondi per la cassa integrazione in deroga per i lavoratori di aziende con meno di 15 dipendenti. A breve si attendono indicazioni dal governo sulla ripartizione dei fondi. La Provincia si sta muovendo. Nei giorni scorsi Giuliano Capetti, in qualità di coordinatore degli assessorati al Lavoro delle Province lombarde, ha scritto al ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, per chiedere che la gestione delle risorse sia decentrata. Questo alla luce dell’esperienza degli ultimi anni che ha permesso, sottolinea Capetti, di rispondere in modo efficace alle necessità del territorio.Un’impostazione condivisa e apprezzata dal sindacato. «Ha la nostra approvazione», ha commentato al termine dell’incontro Orazio Amboni, responsabile Welfare per la Cgil. «Ora aspettiamo garanzie sui finanziamenti», ha sottolineato Ferdinando Piccinini, segretario generale della Cisl provinciale. «E certezze sulla regia territoriale nella gestione», ha aggiunto Marco Cicerone, segretario generale della Uil bergamasca.Gli ammortizzatori sociali sono la risposta immediata per tamponare gli effetti occupazionali della crisi. Una situazione di difficoltà che per ora sfugge ai dati censiti dai Centri per l’impiego, che per i primi undici mesi dell’anno danno 126.022 assunzioni e 111.642 cessazioni. (18/12/2008)

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