«Cima», presentato il concordato Tre aziende interessate alla cartiera

Una nuova speranza dunque anche i 150 lavoratori della cartiera, attualmente in cassa integrazione

È stata presentata in Tribunale la richiesta di concordato preventivo per la Cartiera Cima, l’azienda di San Giovanni Bianco messa in liquidazione il 10 luglio. Due perizie, sugli immobili e sugli impianti, indicano i valori principali in base ai quali il Tribunale deciderà se accettare la richiesta di concordato.

Come ha spiegato l’avvocato che ha predisposto la richiesta, è prevista la copertura complessiva dei crediti privilegiati, valutati in 14,9 milioni di euro, e del 74% dei crediti chirografari (14,19 milioni). Il passivo della Cima è stato valutato in 34 milioni di euro. La risposta del Tribunale dovrebbe arrivare nell’arco di una decina di giorni.

Ma ci sono altre novità importanti: l’istanza di concordato è supportata dalla segnalazione dell’interesse a rilevare la società in liquidazione manifestato da tre aziende. Una sarebbe formata da una cordata di imprenditori bergamaschi.

E proprio questo fa ritenere che la richiesta di concordato preventivo possa andare a buon fine, e che si possa riprendere l’attività entro novembre. Una nuova speranza dunque anche i 150 lavoratori della cartiera, attualmente in cassa integrazione.

(16/9/2003)

© RIPRODUZIONE RISERVATA