Cinture di sicurezza, scatta a maggio l’obbligoanche per le categorie finora esonerate

Il consiglio dei ministri ha dato il via libera definitivo al decreto di recepimento della direttiva comunitaria 2003/20/CE che stabilisce l’entrata in vigore non oltre il 9 maggio 2006 dell’estensione dell’obbligo delle cinture di sicurezza a categorie finora esonerate. Tra queste ricordiamo: tutti gli occupanti di vetture, minibus e autocarri commerciali di massa inferiore alle 3,5 tonnellate; tutti gli occupanti di autobus (escluso quelli per il servizio urbano, dove l’obbligo riguarderà solo il conducente); tutti gli occupanti dei veicoli per il trasporto di merci; tutti gli occupanti dei taxi e delle autovetture da noleggio con conducente.
Inoltre nei veicoli per il trasporto di persone i bambini inferiori ai tre anni di età dovranno essere assicurati con sistemi di ritenuta omologati per l’uso specifico. All’interno di questi veicoli dovrà essere esposto in maniera ben visibile ai passeggeri un cartellino o comunque un disegno su ogni sedile con l’informazione dell’obbligo.
Le sanzioni vanno da 68 a 275 euro (applicabile il doppio del minimo o un terzo del massimo a seconda della maggior convenienza per il trasgressore) a carico dell’effettivo trasgressore, salvo in caso di minore età per cui il responsabile resta il conducente o la persona responsabile del minore, e in aggiunta la pena accessoria di 5 punti patente, se il trasgressore risulta essere il conducente. Inoltre se il conducente è recidivo nel corso dell’anno solare, alla seconda sanzione scatta anche la sospensione della patente da 15 giorni a 2 mesi.
La norma entrerà in vigore il giorno successivo alla pubblicazione dell’apposito decreto sulla Gazzetta Ufficiale e comunque, almeno così prevede la direttiva comunitaria, non oltre il 9 maggio 2006.

Pareri contrastanti

Autotrasportatori - Sostanzialmente negativi in particolare i giudizi degli autotrasportatori che vedono il provvedimento come l’ennesimo balzello nei confronti di una categoria che sta già attraversando una pesante crisi. «Gli autotrasportatori di merci – dice Mongodi, capo-area dei Trasporti dell’Associazione Artigiani - non sono d’accordo con questo provvedimento che rischia di creare problemi di sicurezza proprio agli autisti. Noi viviamo praticamente sul camion e per una guida più sicura abbiamo bisogno di essere liberi nei movimenti. Non dimentichiamo poi che la cabina è a una considerevole altezza dal suolo ed è elevata la possibilità di restare impigliati nella cintura ed inciampare cadendo a terra durante la discesa dal mezzo».

Autonoleggio - Più conciliante il punto di vista del capo gruppo dell’autonoleggio Pierino Trivella. «Sull’l’applicazione dell’obbligo delle cinture agli autisti – afferma Trivella -, il parere di noi autonoleggiatori è sostanzialmente negativo: lo riteniamo inutile e vincolante».

Taxisti - Per quanto riguarda il settore dei taxi, il capo gruppo Flavio Sibio ricorda che per i passeggeri l’obbligo delle cinture è già esistente, a prescindere da questa norma. Così come per gli stessi tassisti quando si trovino in servizio fuori dai centri urbani. «Semmai mi lascia perplesso la necessità di mettere un cartellino su ogni sedile, che si aggiunge così ai numerosi altri cartelli (divieto di fumare, esposizione tariffe, ecc.) che tappezzano ormai le nostre auto al loro interno».

Per informazioni più dettagliate le imprese interessate possono contattare l’Ufficio Categorie dell’Associazione Artigiani (geom. Danilo Bianchi tel. 035.274.295).

(03/04/2006)

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