Controlli zootecnici: la Lombardia è prima in qualità

Nella zootecnia la Lombardia si pone al primo posto tra tutte le regioni a livello nazionale per numero di capi controllati e per investimenti nella certificazione dei livelli qualitativi e produttivi di bovini, caprini, ovini e suini. E l’impegno sulla qualità ha l’obiettivo di favorire lo sviluppo non solo del comparto zootecnico, ma sostanzialmente di tutto il sistema agroalimentare lombardo. Come è stato ricordato in un convegno svolto nel bresciano sull’allevamento della vacca da latte, nel 2004 la Regione ha destinato 16,6 milioni di euro per la certificazione del patrimonio zootecnico dei quali hanno beneficiato circa seimila aziende che raggruppano complessivamente quasi 600 mila animali.

«Lo stretto legame che esiste tra gestione aziendale e produzione di qualità è alla base del costante impegno della Regione Lombardia - ha commentato l’assessore regionale all’Agricoltura, Viviana Beccalossi - Il nostro modo d’agire viaggia su un duplice binario: innovazione e valorizzazione delle aziende e ciò in una logica di filiera che ha come punti di riferimento la sicurezza alimentare, l’eccellenza e il rispetto del territorio».

In quest’ottica è centrale il ruolo svolto dal Sata (Servizio assistenza tecnica allevamenti), sia dal punto di vista tecnico-amministrativo, sia dal punto di vista economico. Dal 1995, quando è nato il Sata, il servizio è stato in effetti utilizzato in modo crescente da parte delle aziende per quanto riguarda la rintracciabilità, la qualità e la sicurezza del latte, diventate ormai parole d’ordine per le aziende lombarde che aderiscono volontariamente al programma.

«Il bilancio del 2004 in materia di certificazione e controlli degli standard produttivi è senza dubbio positivo - ha commentato Viviana Beccalossi - anche grazie alle opportunità messe a disposizione dal piano della ricerca regionale che ha permesso al Sata di introdurre importanti innovazioni tecnologiche attraverso ad esempio il progetto Bimatec per la tracciabilità del latte e l’identificazione elettronica degli animali».

«La Regione Lombardia - ha aggiunto Beccalossi -, proprio in tal senso, nel piano per la ricerca e lo sviluppo 2004/2006 ha messo a disposizione un contributo di dodici milioni di euro consentendo un investimento complessivo che supera i venti milioni di euro in progetti di ricerca, in crescita del 16 per cento rispetto al triennio precedente. Tutto questo - ha concluso l’assessore regionale e vicepresidente della Regione Lombardia - al fine di garantire uno sviluppo vero e coerente del nostro mondo agricolo, che gli consentisse di competere con un mercato nazionale e soprattutto internazionale, facendo leva anche su di un sistema di ricerca all’avanguardia, capace di supportare e valorizzare il grande potenziale della nostra regione».

(25/01/2005)

© RIPRODUZIONE RISERVATA