Dal 30 giugno il Pos è obbligatorio
Ma per chi non lo fa zero sanzioni

La novità è di quelle «rivoluzionarie». Ma proprio perché rivoluzionaria, non solo il dubbio è che (come già occorso in passato) sul filo di lana possa cambiare ancora qualcosa, ma già c’è chi paventa il fatto che - visto come al momento è configurata - il tutto possa rivelarsi come «tanto fumo e poco arrosto».

La novità è di quelle «rivoluzionarie». Ma proprio perché rivoluzionaria, non solo il dubbio è che (come già occorso in passato) sul filo di lana possa cambiare ancora qualcosa, ma già c’è chi paventa il fatto che - visto come al momento è configurata - il tutto possa rivelarsi come «tanto fumo e poco arrosto».

Dal prossimo 30 giugno dovrebbe (il condizionale è dovuto perchè c’è già stata una deroga) entrare in vigore l’obbligo per commercianti, professionisti ed artigiani di «accettare pagamenti attraverso carte di debito». Di fatto, di dotarsi di Pos: la «macchinetta» per la lettura di bancomat e carte di credito.

La novità, di portata «storica» considerato come la moneta elettronica per molti è diventata una compagna insostituibile in occasione di acquisti e utilizzo di servizi, per altri, invece, è vista come fumo negli occhi in quanto affascinati ancora dal «gusto del contante».

Leggi tutto su L’Eco di Bergamo del 25 giugno: due pagine di Trovarisposte

LA DOMANDA DI UN LETTORE

Per chi vende beni di basso valore, come i gelati, credo che sia ridicolo essere obbligato ad accettare carte di credito. Violo qualche legge richiedendo un contributo spese?

Per quanto riguarda quesito posto dal lettore, il presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Bergamo, Alberto Carrara, spiega “Non è possibile differenziare il prezzo della cessione a seconda dello strumento di pagamento utilizzato dal cliente (contanti, bonifico, Pos o Carta di credito). Va comunque detto che qualsiasi negoziante, nella valutazione economica della gestione dell’attività, potrebbe decidere di determinare il prezzo del proprio prodotto in considerazione di tutti gli oneri di gestione (ivi compreso gli oneri connessi all’incasso a mezzo Pos)”.

Più in generale rispetto alla nuova misura che punta a ridurre l’uso del contante e a contrastare l’evasione fiscale, definita dal decreto legge cosiddetto Milleproroghe “allo stato attuale - sottolinea Carrara - la norma non prevede una sanzione per chi non adempie. L’obbligo previsto dalla norma stessa non dovrebbe essere considerato in senso assoluto come un dovere di dotare il proprio ufficio di un POS, ma costituirebbe un onere in capo all’impresa o al professionista.

Si auspica che, aumentando gli utilizzi, si possa arrivare al più presto ad una drastica riduzione del costo posto a carico del negoziante. Sicuramente sarebbe stato auspicabile che la rinegoziazione dei costi fosse stata, in un certo modo, imposta dalla norma che ha previsto l’introduzione dello strumento su una così ampia platea di soggetti. In sintesi, sarebbe stata più opportuna una preventiva rinegoziazione dei costi con il sistema bancario piuttosto che rendere questa operazione obbligatoria. A Bergamo molti studi, in questo momento alle prese con le pressanti scadenze fiscali, hanno optato per dotarsi dello strumento più avanti”.

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