Dalmine, la ripresa è alle porte

«Da un lato, occorrerà attendere quello che accadrà al prezzo del petrolio per capire i riflessi conseguenti in un ambito significativo dell’utilizzazione dei nostri tubi - ha ricordato ieri Valsecchi -. Dall’altro, invece, sarà significativo capire quali saranno i riflessi che la fine del conflitto avrà rispetto ai comportamenti dell’economia europea nel suo complesso: il mercato, fino ad ora, è stato in fase di "wait see" (aspetta e guarda n.d.r). Di fatto, oggi, restiamo in una fase delicata dove sulle attese pesano ancora molti dubbi».
L’assemblea dal canto suo si è svolta in un clima estremamente sereno: in un’ora oltre all’approvazione del bilancio d’esercizio (a maggioranza) gli azionisti hanno confermato per il prossimo anno il consiglio d’amministrazione uscente: presidente Roberto Rocca, vice presidente esecutivo Paolo Rocca, amministratore delegato Alberto Valsecchi e consiglieri Gianfelice Rocca, Enrico Bonatti, Roberto Einaudi, Mario Ratti, Luciano Taddei ed Emilio Zanetti.
Nel corso dell’assemblea, è stato confermato come le partecipazioni «rilevanti» siano rappresentate da Techint (a cui fa capo il controllo del 46,996% del capitale Dalmine Spa) e Tenaris (a cui fa capo il 43,005% del capitale). Tra i temi emersi durante il dibattito sul bilancio, la posizione dell’indebitamento finanziario di Dalmine, la causa pendente alla Corte di Londra per il contenzioso aperto dal consorzio guidato dalla BHP - Billiton Petroleum Limited e le prospettive di mercato del settore tubi rispetto ad un’area competitor importante come la Cina.
(15/04/03) Da L’Eco di Bergamo del 15/04/03
m.ferrari
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