
«Non credo che i dazi siano un buon approccio nei rapporti con la Cina, in particolare per l’Italia».
È l’opinione di Robert Mundell, premio Nobel per l’Economia nel 1999, arrivato oggi a Bergamo - nella nuova sala convegni dell’Università al Complesso Monumentale di Sant’Agostino in Città Alta - per inaugurare l’iniziativa «Nobel per Bergamo».
«Nel lungo periodo - dice Mundell - la Cina è destinata a diventare una delle più grandi economie mondiali. In questo quadro non è una buona idea mettere barriere; meglio avviare buone relazioni e creare joint venture nei settori in cui le imprese italiane hanno maggiori opportunità».
Robert Mundell ha tenuto una relazione sul tema «La Cina è vicina: il nuovo ordine valutario mondiale»: il premio Nobel è universalmente conosciuto come il padre dell’euro. I suoi studi sulle «Aree valutarie ottimali» intrapresi oltre 30 anni fa hanno costituito la base scientifica sulla quale impostare l’istituzione della moneta unica.
Il professor Mundell è da lunedì in Italia per partecipare ad una serie di conferenze con altri due premi Nobel dell’Economia, Michael Spence e James Heckman. (20/11/03)
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