Ecco i «paperoni» della Borsa
I bergamaschi Rocca ancora terzi

Non cambia la classifica dei tre più ricchi azionisti che operano sulla Borsa di Milano. Il podio è sempre occupato da quelli che la comunità finanziaria definisce come i «paperoni» della Borsa Italiana.

Ancora un anno positivo per i «Paperoni di Borsa» bergamaschi, almeno tra i primi posti della lunga classifica italiana patrimoni di Borsa curata come ogni anno da Mf/Milano Finanza. In vetta infatti i fratelli Gianfelice e Paolo Rocca, patron della Tenaris cui fa capo anche la Dalmine, confermano brillantemente il loro podio con la terza posizione in classifica, la stessa dell’anno scorso (e anche del 2013), con un patrimonio che tocca quota 8,34 miliardi (non è una classifica di reddito o di proprietà, ma solo delle rendite legate a partecipazioni azionarie). Ad esclusione del quinto posto del 2015, in questa particolare classifica i due fratelli sono sempre risultati nei primi tre posti (potendo anche vantare sette anni consecutivi al vertice, fino al 2012), nonostante le forti oscillazioni del petrolio di questi anni (la variazione del titolo Tenaris è in leggera flessione -4,28%, rispetto alla quotazione di un anno fa).

Continua poi l’avanzata di Alberto Bombassei, che guadagna ancora due posizioni rispetto alla graduatoria dell’anno scorso, portandosi dal 15° al 13° posto assoluto (solo 5 anni fa non era ancora nella «Top 30»), con un patrimonio di 2,4 miliardi, forte dell’ennesima impennata del titolo Brembo, che in un anno ha guadagnato il 22,14%.

Cinquantesimo posto invece per Giampiero Pesenti, che perde 4 posizioni rispetto all’anno precedente, con 534 milioni di euro, pur potendo contare su un’ottima performance del titolo Italmobiliare (che in un anno ha guadagnato il 31,28%).

Fuori dalla «Top 50», sempre sul fronte bergamasco, si assiste all’ottimo exploit di Ambrogio Caccia Dominioni: il presidente Tesmec, ha infatti potuto godere dell’ottima performance delle azioni della società di trencher e tesatura di Grassobbio, che nei 12 mesi presi in considerazione ha guadagnato oltre il 19%. Risultato: Caccia rispetto all’anno precedente guadagna 6 posizioni e si attesta al 178°. Ma soprattutto diventa il quarto bergamasco in classifica scalzando il finanziere Giovanni Cagnoli (ora quinto alla 209° posizione), che rispetto a un anno fa ha ceduto alcune partecipazioni che aveva in portafoglio optando per una maggiore liquidità.

In graduatoria figura ancora l’imprenditore Cesare Cerea, scomparso solo una decina di giorni fa, l’uomo che con ingegno e tenacia aveva fondato l’impero dei distributori di Ivs Group.

Per quanto riguarda la classifica generale poi, occorre ricordare che l’anno preso in considerazione da MF (agosto 2017 su agosto 2016) ha visto una crescita complessiva dell’indice Ftse Mib ha riguadagnato circa quel 30% che aveva lasciato sul terreno nell’esercizio precedente. Nelle prime posizioni, il primato continua ad essere ad appannaggio del patron di Luxottica Leonardo Del Vecchio che si conferma al comando con 17,9 miliardi, seguito al secondo posto da Stefano Pessina fondatore e ceo della catena Walgreens Boots Alliance.

Dopo i Rocca, al quarto posto si confermano i fratelli Benetton con un portafoglio di 8,03 miliardi, mentre le famiglie Agnelli-Nasi riconquistano la quinta piazza grazie alla performance di Exor (+51,04%) ai danni di Prada-Bertelli. Stabile in nona posizione Silvio Berlusconi con un patrimonio azionario di 3,7 miliardi.

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