Economia, la ricetta del Pd
per aiutare le Pmi in crisi

Il Pd bergamasco integra il documento nazionale, in prospettiva della conferenza del 26 novembre dedicata al lavoro autonomo e alla piccola e media impresa, e in cinque mosse prova a dare scacco matto alla crisi del settore.

Il Partito democratico bergamasco integra il documento nazionale, in prospettiva della conferenza del 26 novembre dedicata al lavoro autonomo e alla piccola e media impresa, e in cinque mosse prova a dare scacco matto alla crisi del settore.

Le proposte per il rilancio delle micro aziende di casa nostra sono frutto di un confronto che si è tenuto lunedì scorso alla Casa del Giovane tra i vertici locali del Pd e i rappresentanti delle principali associazioni delle Pmi.
«Un momento di ascolto importante per capire le loro problematiche e per ragionare insieme sulle soluzioni». A presentare i risultati dell'incontro sono stati, nel corso della conferenza stampa di ieri, Alessandro Frigeni, vicesegretario del Pd, Sergio Gandi, responsabile del settore lavoro e Francesca Riccardi, componente del Forum Economia e Lavoro del Partito Democratico regionale.

Sono cinque i punti elaborati dal tavolo di confronto tra il Pd locale e le piccole medie imprese che sono state portate all'attenzione dei media.

Si comincia con la riforma fiscale da realizzare ad invarianza di gettito per premiare chi scommette sul futuro della propria attività, sull'innovazione e sulla crescita; incentivi fiscali per la formazione permanente e revisione degli studi di settore.

Secondo posto per la sburocratizzazione attraverso l'informatizzazione delle procedure e dei processi. Strumenti semplificati sono necessari anche per garantire la sicurezza sui posti di lavoro. E se proprio non si riesce ad alleggerire il patto di stabilità, occorre introdurre meccanismi di compensazione dei reciproci crediti tra piccole imprese e enti locali.

Il terzo punto riguarda la valorizzazione dei prodotti italiani. «Una vera valorizzazione, però, – precisa  Francesca Riccardi – che deve riguardare la filiera al completo, dalla produzione alla distribuzione, e non solo la parte conclusiva».

Quarto posto per il potenziamento delle infrastrutture e della logistica, sia dal punto di vista industriale che di progetto.

Infine l'accesso ai crediti, con l'implementazione di Confidi e la creazione di fondi di garanzia territoriali.

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