Enipower, la Magrini indagata

Enipower, la Magrini indagataAvvisi di garanzia in corso di notifica dalle Fiamme Gialle per la bufera tangenti. Dall’azienda di Stezzano, già perquisita due mesi fa, nessuna conferma

Anche la Nuova Magrini Galileo Spa nel calderone dell’inchiesta per le tangenti a Enipower. La notizia è stata diffusa ieri dall’Ansa, a distanza di due mesi esatti dalla perquisizione che le Fiamme Gialle avevano effettuato proprio negli uffici dell’azienda, che ha sede a Stezzano in via Circonvallazione Est. Ora avvisi di garanzia sono in corso di notifica da parte dei militari della Guardia di Finanza ad alcune aziende coinvolte nella maxi inchiesta della Procura di Milano per presunte tangenti pagate al colosso energetico. Tra queste aziende, appunto, anche la Nuova Magrini Galileo di Stezzano, storica società dell’elettromeccanica nazionale che produce interruttori per alta e altissima tensione, controllata dal gruppo austriaco Vatech, già finito nell’elenco delle ditte che – secondo gli inquirenti – avrebbero pagato mazzette a Enipower.

L’avviso di garanzia è indirizzato all’azienda in qualità di persona giuridica, in base alla legge 231 del 2001 che recepisce direttive europee anticorruzione. In tutto le imprese per cui secondo l’Ansa è in corso la notifica di avvisi di garanzia sono una quindicina. Tra queste, oltre alla Nuova Magrini Galileo, anche la Fiorentini, la Tamini, la Abb, la Vatech, la Castagnetti.Dalla Nuova Magrini Galileo, più volte contattata riguardo alla notizia dell’avviso di garanzia, finora nessuna conferma né smentita.

Il coinvolgimento della storica impresa elettromeccanica riguarderebbe una tangente da ventimila euro, denaro che avrebbe dovuto agevolarla nelle gare d’appalto relative a centrali a Ravenna e Brindisi. La circostanza risulterebbe da alcuni documenti trovati nella cassaforte di Lorenzino Marzocchi, ex project manager di Enipower indagato per corruzione, che ha già ammesso di aver intascato una mazzetta di quattrocentomila euro dalla filiale italiana della multinazionale svizzera Abb e di averne concordate altre tra il 2004 e il 2005 con altre società, tra le quali figura il gruppo Vatech che controlla la Nuova Magrini Galileo Spa. I soldi servivano sostanzialmente per aggiudicarsi appalti di impianti energetici.

La storia del coinvolgimento dell’azienda di Stezzano è cominciata dunque con l’iscrizione del gruppo austriaco Vatech nell’elenco delle società che avrebbero pagato tangenti a Enipower. Da lì la presunta implicazione della «Magrini». Le indagini erano proseguite con la perquisizione degli uffici (lo scorso agosto) da parte dei militari della Guardia di Finanza. Lo stesso giorno altre aziende in Italia erano state perquisite dai finanzieri, su mandato della procura di Milano che coordina le indagini. Alcune di queste sono le stesse finite nel registro degli indagati.

(13/10/2004)

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